Coop, passa l’articolo 5

Si riducono i benefici fiscali per le cooperative. E’ il contenuto dell’articolo 5 del provvedimento che riforma il diritto societario, che e’ stato da poco approvato in aula al Senato. Per le coop, se la legge andra’ in porto, si profila un cambiamento significativo. Piu’ netto diventa, infatti, il discrimine tra societa’ cooperative costituzionalmente riconosciute e non. Un confine che ha dirette implicazioni sull’accesso alle agevolazioni fiscali. In particolare, non potranno piu’ godere di agevolazioni fiscali le cooperative non riconosciute, quelle cioe’ che, pur mantenendo la loro forma, svolgono anche attivita’ a fini di lucro. Inoltre quelle che diventeranno spa dovranno devolvere il patrimonio accumulato in esenzione ai fondi mutualistici delle organizzazioni cooperative. Sono escluse dalla riforma le banche popolari, le banche di credito Durante la discussione, il Senato ha accolto un odg di An al ddl sulla riforma del diritto societario, primo firmatario il capogruppo Domenico Nania, con il quale si impegna il governo a ”riconoscere il ruolo sociale della cosiddetta finanza etica” e si chiede di ”delimitarne le aree d’intervento e i settori di operativita”’. L’odg, integrato su proposta dei senatori Michele Bonatesta (An) e Ivo Tarolli (Biancofiore), impegna in particolare il governo a ”valutare la possibilita’ di prevedere l’estensione delle norme, previste dal disegno di legge delega, alle cooperative compatibili, per le quali la situazione del contributo non prevalente dei soci sia indispensabile per il raggiungimento del fine mutualistico”. Commenta Nania: ”Siamo particolarmente soddisfatti per l’accoglimento dell’ordine del giorno, che e’ stato condiviso da tutta la Casa delle liberta’. Cosi’, si tiene aperto il dialogo con tutte le cooperative ‘vere’, quelle che hanno nello scopo mutualistico l’elemento fondamentale della loro esistenza e della loro attivita”’.