Non profit
Coop: 2 milioni di euro per aiutare il sud del mondo
In Angola, Mozambico e Sud Africa in corso progetti per la vaccinazione di oltre 200.000 bambini, per scolarizzazione, assistenza, diagnosi e prevenzione delle malattie
di Redazione
”Operare a fini sociali non significa soltanto difendere gli interessi dei consumatori in Italia, ma significa anche dare un contributo concreto a chi ne ha più bisogno. Ecco perché Coop sin dal 1995 ha programmi di aiuto per il Sud del mondo sia per i bisogni più urgenti delle popolazioni, sia per promuovere imprenditorialità”. Lo ha affermato il presidente di Coop, Giorgio Riccioni, al convegno ‘Per non dimenticare l’Africa’ che si e’ svolto a Modena. In Angola, Mozambico e Sud Africa sono in corso progetti per la vaccinazione di oltre 200.000 bambini, per sostenerne la scolarizzazione, per l’ assistenza, la diagnosi e la prevenzione delle malattie piu’ diffuse, in primo luogo l’Aids. Un’opera che viene condotta con i governi locali, le organizzazioni dell’ Onu e di assistenza internazionale. L’impegno finanziario diretto di Coop toccherà i 2 milioni di euro, una cifra che sarà integrata dalla raccolta di fondi presso i soci delle cooperative. Riccioni ha poi ricordato le 5.000 adozioni a distanza di bambini, l’ impegno a imporre ai propri fornitori garanzie di rispetto dei diritti umani e sociali, la vendita nei propri negozi dei prodotti del ‘commercio equo e solidale’. In sei anni tre milioni e mezzo di confezioni di caffé, té, miele e cioccolato sono state vendute dalla Coop. Il presidente di Coop Estense Mario Zucchelli ha affermato che oltre a contribuire ad attenuare le drammatiche esigenze africane, l’azione di Coop punta a stimolare le coscienze verso una sempre più vasta mobilitazione di solidarietà umana e sociale per indurre i governi a promuovere iniziative, programmi e risorse per il Sud del mondo. Nel corso del convegno l’onorevole Sacconi, deputato al Parlamento Europeo, ha ricordato l’impegno della UE sia verso l’est Europa che verso le altre zone di povertà. ”Occorre comunque – ha detto – un salto di qualità: quindi deve rappresentare soltanto una prima tappa la decisione di aumentare la quota europea al finanziamento dello sviluppo fino allo 0,39% del Pil della Ue”.eccedenti l’ordinaria amministrazione”.
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