Volontariato

Volontariato in alta quota? Ora si può

Da quasi dieci anni il progetto Pasturs della cooperativa Eliante ha l’obiettivo di migliorare la convivenza tra allevatori e grandi predatori grazie alla presenza dei giovani formati. Le prime esperienze nel 2015 sulle alpi Orobie nella bergamasca, l’iniziativa è attiva anche in Valle d’Aosta e dallo scorso anno in Trentino ed è stata premiata con la Bandiera Verde di Legambiente

di Diletta Grella

Elisa Celegato è al terzo anno di Medicina Veterinaria e tra pochi giorni partirà per un alpeggio in Valle d’Aosta, dove si occuperà di aiutare una famiglia di allevatori ad accudire capre e vacche da latte. 

Elisa è stata infatti selezionata e formata per partecipare a Pasturs, un progetto della cooperativa Eliante, che dal 2015 ha l’obiettivo di mitigare il rischio dovuto all’arrivo dei grandi predatori alpini attraverso la formazione di gruppi di volontari, che lavorano a fianco a fianco con gli allevatori delle zone alpine. I volontari sono in grado di fornire ai pastori conoscenze e aiuto concreto in tutti gli aspetti della vita lavorativa.

Elisa durante la sua esperienza in alpeggio

«È il secondo anno che vivo questa esperienza e l’anno scorso è stato meraviglioso» racconta. «Sono stata una settimana presso La Vallée Blanche, un’azienda famigliare a Issogne (Aosta) che alleva animali per la produzione di formaggi. Il rifugio, che è a 1800 metri di altezza, si raggiunge solo dopo una faticosa camminata e poi ti sembra di vivere come Heidi».

Il progetto Pasturs

«Pasturs è nato dal basso, inizialmente in Lombardia, sulle Alpi Orobie Bergamasche» prosegue Anna Crimella, socia di Eliante, responsabile del progetto per la regione Valle d’Aosta.
«Gli allevatori lombardi ci chiedevano un aiuto contro i grandi predatori, cioè i lupi e gli orsi. Un aiuto preventivo, nel senso che nove anni fa, in Lombardia, questi animali erano ancora poco presenti, solo adesso le presenze iniziano ad essere più stabili. Poi, quattro anni fa, abbiamo iniziato a lavorare con la Valle d’Aosta, dove invece i lupi ci sono. E dall’anno scorso con il Trentino, dove ci sono sia lupi che orsi».

Volontari durante la giornata di formazione

Pasturs ha il grande merito di favorire il dialogo tra due mondi solitamente molto distanti: quello dell’allevamento e quello di chi ama la natura e vuole tutelarla. E di aver coinvolto in queste esperienze più di 200 volontari.

Far dialogare allevatori e animalisti

«Gli allevatori hanno la priorità di salvaguardare i loro animali e quindi può succedere che abbiano un atteggiamento poco positivo, o addirittura ostile, nei confronti dei grandi predatori» chiarisce Crimella. «Dall’altro lato, spesso gli animalisti non capiscono le esigenze degli allevatori. Far avvicinare i due mondi riduce le difficoltà e argina i conflitti. Pasturs vuole creare un circolo virtuoso che, da una parte, contrasta il rischio di estinzione di specie protette, e dall’altra migliora la qualità del lavoro di chi sulle Alpi, da decenni, porta avanti la propria attività zootecnica, spesso con effettivi benefici anche sulla biodiversità».

I volontari, che solitamente hanno una forte sensibilità ambientale, aiutano gli allevatori a sorvegliare attivamente il bestiame, a posizionare reti elettrificate protettive, a creare ricoveri notturni sicuri, a gestire i cani da guardia per tenere lontani i lupi e orsi
Misure che non ledono questi grandi predatori e che difendono mandrie e greggi. Inoltre, i volontari svolgono anche un ruolo importante nello sviluppo di un turismo sostenibile, perché parlano con i turisti, li sensibilizzano a un comportamento corretto in montagna, rispettoso dell’ambiente e del lavoro e dei pascoli in quota.

Un volontario in un alpeggio

Spesso, tra allevatori e volontari, si creano amicizie che durano nel tempo. Come racconta Elisa: «I gestori dell’alpeggio dove sono stata l’anno scorso, Michael e Alessandra, insieme alle loro due figlie, mi hanno accolto come una persona di famiglia. Io, per esempio, sono vegetariana, mi ero portata del tofu e loro, che sono abituati a mangiare carne, si sono dimostrati molto aperti e l’hanno condiviso con me. E mi sono trovata molto bene anche con Enrico, l’altro volontario che era insieme a me».

Volontaria in alpeggio

Bandiera Verde

Pasturs quest’anno è stato insignito della Bandiera Verde di Legambiente, il riconoscimento riservato ai progetti e ai luoghi che, sull’arco alpino, si sono distinti per sostenibilità, attenzione all’ambiente ed efficacia.Nel 2024 le domande che la cooperativa Eliante ha ricevuto, per partecipare a Pasturs, sono state oltre 200. Le selezioni ormai sono chiuse.

Tutte le info sul progetto, anche per partecipare il prossimo anno, sono sul sito www.pasturs.org.

Nell’immagine in apertura un volontario in un alpeggio – tutte le immagini sono dell’autore

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