Politica

Convenzione Onu? Solo sulla carta

di Redazione

Che fine ha fatto l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità? Lo sapete entro quando avrebbe dovuto essere insediato? Entro il 15 giugno. Non di quest’anno. Dell’anno scorso. Era in fondo il primo e unico adempimento concreto che il governo e il parlamento si erano impegnati a onorare, per rendere operativa la legge 18 del 2009, che ratificava la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Applausi bipartisan quel giorno. Pochissima attenzione da parte dei media. La legge, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 14 marzo di un anno fa, prevede che l’Osservatorio sia nominato entro tre mesi. Eppure senza quell’Osservatorio – che di fatto sarebbe l’unico organismo rappresentativo delle diverse competenze in tema di disabilità, con esperti di provenienza ministeriale, ma anche delle associazioni – la Convenzione non funziona, è una pistola scarica.
Che cosa è successo da allora a oggi? Niente, almeno stando ai documenti delle associazioni, e alle recentissime dichiarazioni di una persona moderatissima come Tommaso Daniele, in veste di presidente del Fid – Forum italiano della disabilità. Un appello al ministro Sacconi perché sblocchi questa situazione ai limiti del ridicolo (questa è una mia aggiunta). È un problema di costi? Facciamo una colletta. Ce la possiamo fare a mettere insieme un po’ di euro per le trasferte degli esperti delle associazioni. I membri ministeriali possono lavorare gratis, immagino. E allora? C’è un manuale Cencelli della disabilità? C’è un problema politico? Ma di che stiamo parlando? Certo che se negli stessi giorni si scopre che è decaduto, senza saperlo, il Comitato nazionale di bioetica, comincio a pensare che la sorte dell’Osservatorio sia segnata. Spero di sbagliarmi, e soprattutto: perché bisogna sempre alzare la voce per vedere riconosciuti diritti minimi?


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