Economia
Convention Cgm: presentato nuovo marchio Welfare Italia
Oggis econdo giorno della manifestazione nazionale del consorzio di coop sociali più grande d'Italia
È stato presentato stamattina, nella seconda giornata dei lavori della Convention di Montecatini, il nuovo marchio nazionale creato da Cgm, Consorzio nazionale della cooperazione sociale: Welfare Italia. Persone, comunità, servizi.
Il nuovo marchio riflette il crescente bisogno di welfare che non è più solo una necessità di fasce minoritarie della società, ma investe tutta la vita dell?individuo a partire dai giovani, dalla ricerca del lavoro e da quella della casa.
“Prima c?erano i benestanti e i poveri”, si leggge in comunicato. “Adesso la zona grigia è molto più estesa. Ma né il pubblico né il privato offrono vie d?uscite reali. Il primo infatti è accessibile dal punto di vista economico, ma ostacolato da una burocrazia snervante, il secondo invece pur garantendo efficienza è inarrivabile economicamente”.
Avvalendosi della consolidata esperienza e della capillarità territoriale di Cgm (79 consorzi territoriali, 1200 cooperative, 35.000 addetti, 1 miliardo di euro di fatturato aggregato), Welfare Italia si propone di dare una risposta concreta ai bisogni delle persone, fornendo servizi di qualità a un costo accessibile, attraverso un?alleanza forte e stabile con partner del settore pubblico e privato. “Facendosi promotore e garante di Welfare Italia ? ha spiegato nel corso della presentazione il presidente di Cgm, Johnny Dotti ? Cgm fa confluire le risorse, i metodi, le connessioni costruite in vent?anni di successi di un?impresa sociale a rete radicata su tutto il territorio nazionale, capace di offrire soluzioni innovative rispettando i valori fondamentali di fiducia, condivisione e cura”.
In quest?ottica di ampio respiro strategico, Welfare Italia intende rappresentare un sicuro punto di riferimento per i cittadini e un autorevole partner per gli enti locali, con l?obiettivo di realizzare assieme un modello avanzato di welfare coniugando solidarietà e capacità competitiva, abbassando il confine tra chi produce e chi riceve, creando inclusione e valorizzando il capitale sociale.
“Vi conosco da tempo e constato con piacere che avete fatto tantissima strada ? ha commentato il professor Pellegrino Capaldo, ex presidente della Banca di Roma, docente dell?Università di Roma ? In questi anni ho potuto apprezzare il vostro lavoro e lo spirito che vi anima? Voi sperimentate di continuo nuovi modelli organizzativi della produzione e, dunque, nuovi modelli di impresa: e in questo senso quel che voi fate dimostra, meglio di tante parole che cos?è ciò che si è soliti chiamare responsabilità sociale d?impresa? Va diffusa ? prosegue Pellegrino Capaldo – una cultura aziendale che abbia alla propria radice non, riduttivamente, la pur essenziale nozione di profitto, ma la consapevolezza che l?azienda è strumento universale per produrre su basi sistematiche e organizzate beni e servizi di qualunque tipo, anche quelli con forti connotazioni etico sociali”.
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.