Famiglia

Convegno AiBi, Grazia Sestini: “Il Fondo sociale non aumenterà”

Il sottosegretario al Welfare ha parlato ai rappresentanti delle associazioni familiari: "Avete un ruolo importante nel sostegno dell'affido"

di Benedetta Verrini

“Il Fondo per le Politiche sociali non aumenterà”: è l’annuncio che il sottosegretario al Welfare Grazia Sestini, intervenuta oggi ai lavori di chiusura del convegno AiBi-Associazione Amici dei Bambini su adozione, affido e sostegno a distanza ha dato all’affollata platea di operatori e rappresentanti delle famiglie. Il sottosegretario, sottolineando che non è possibile pensare ad un aumento delle risorse per il settore delle politiche destinate all’infanzia, ha ammesso che sarà necessario “effettuare scelte sulla base delle maggiori priorità”, ricordando, ad esempio, che in molti comuni esiste l’emergenza di minori stranieri non accompagnati che necessitano di una presa in carico. Il sottosegretario Sestini si è inoltre dichiarata sostanzialmente favorevole a ripensare il ruolo e la centralità delle associazioni familiari nella gestione degli affidi: “Hanno un ruolo prezioso nel rilancio dell’affido e favoriscono il sostegno delle famiglie alle altre famiglie. Certo, un nuovo ruolo per loro richiederà anche un importante scatto di responsabilità”. La mattinata, densa di interventi, ha messo in luce le diverse posizioni del privato sociale nella gestione dell’emergenza minori e della chiusura degli istituti. Suor Manuela Latini, responsabile nazionale della Firas ha dichiarato che le religiose che operano nel sociale e che gestiscono istituti per minori stanno lavorando da tempo a un processo di trasformazione che va ben oltre la “ristrutturazione e i cartongessi”. “Non siamo disposte nè a fare da capri espiatori nè a diventare l’ultima spiaggia o i tappabuchi” ha detto suor Manuela. “Volgliamo essere protagoniste di questo processo evolutivo uscendo da sistemi educativi totalizzanti”. Tra le novità, le religiose hanno ormai studiato e messo in atto soluzioni di accoglienza diurna e semiresidenziale, comunità alloggio e la figura della religiosa che affianca la famiglia d’origine per uscire dalle crisi. Molto incisivo anche l’intervento di Lucio Babolin, del Cnaca, che ha sottolineato come qualsiasi soluzione non può assolutamente prescindere da una opportuna e adeguata destinazione di risorse e soprattutto dall’elaborazione dei famosi “Livelli essenziali”, che possano rendere omogeneo in ogni comune il sistema di tutela ai minori (dal criterio di accreditamento delle comunità educative al livello di formazione e di selezione degli educatori). Si è concluso anche il dibattito sulla regolamentazione dei Sostegni a distanza: l’intervento del vice capo dell’ufficio legislativo del ministero per le Pari Opportunità, Paola Lucarelli, ha infatti chiarito che si sta giungendo a un vero e proprio registro delle organizzazioni che fanno sostegno a distanza. “Non vogliamo ingabbiare nè limitare lo slancio e la capacità progettuale di nessuna delle realtà del Sad” ha detto la Lucarelli, “Ma il fenomeno ha ormai assunto una tale entità che non possiamo non occuparcene. Apriremo un tavolo di confronto con le associazioni per sostenere il sostegno a distanza e garantirne contemporaneamente la massima trasparenza. In fondo, lo sforzo di autoregolamentazione che avete già fatto in questi anni ci facilita il lavoro e avvicina le posizioni contrapposte”.


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