Volontariato

Controinformazione online? Indispensabile, soprattutto in tempi di guerra.

Altri siti per ricevere fonti alternative all'informazione classica sul conflitto in corso.

di Riccardo Bagnato

Continuiamo a parlare della controinformazione online in tempo di guerra.
E ne parliamo perché il Web si sta animando e organizzando per seguire il conflitto in Medioriente attraverso gruppi, singoli cittadini e associazioni umanitarie.
Lo fa Michele Marziani, giovane giornalista con il suo blog (Blogger di guerra), aperto al contributo di tutti e in cui è possibile recuperare una lista davvero aggiornata di blog dedicati all?argomento.
In inglese, invece, un punto di riferimento per sapere di tutte le manifestazioni contro la guerra che si svolgono Oltreoceano è United for Peace oppure Direct Action to Stop the War azioni contro la guerra, o ancora l?immancabile protesta dei veterani della guerra in Iraq: VAIW. Ma non solo, anche le organizzazioni non profit, in particolar modo le ong impegnate da anni nell?area mediorientale, si stanno organizzando per permettere non solo una corretta informazione, ma quell?informazione necessaria per gestire le opportune azioni di aiuto. A supporto delle quali potrete trovare sul portale di Vita, la nuova Irak Relief Agency, agenzia di informazione dedicata agli interventi umanitari e più in generale all?aspetto umanitario del conflitto, corredata da una rassegna stampa automatica aggiornata ogni trenta minuti.
E infine, ancora dall?altra parte dell?oceano, è l?Università di Berkeley a San Francisco a inaugurare uno spazio online per discutere apertamente del conflitto (War with Iraq), mentre a due passi dal centro città, la libreria del celebre poeta ed editore Lawrence Ferlinghetti, ha abbassato le saracinesche per un giorno per protesta (Welcome to City Lights Books).

Infine, emanazione online di Indymedia in Palestina c?è Palestine Independent Media Center
Un osservatorio importante per evitare un?informazione a senso unico.

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