Formazione

Controindicazioni: non cura l’influenza

L’arrivo del virus influenzale è stato accolto da una martellante campagna pubblicitaria da parte di una grande multinazionale Usa.

di Stefano Cagliano

Troppo clamore su Relenza, il farmaco antinfluenzale della multinazionale Glaxo Wellcome. Troppo clamore sui giornali, dichiarazioni incaute dell?esperto di turno e qualche pubblicità mendace. Questo è il bilancio impietoso fatto da Scrip, una rivista autorevole e per niente sospetta di settarismo pregiudiziale considerato che è il principale punto di riferimento delle aziende farmaceutiche a livello mondiale. Un bilancio impietoso col quale hanno concordato anche altri periodici. «Benefici non chiari in caso d?influenza» questa, per esempio, la sintesi del periodo francese Prescrire un articolo sul Relenza, il farmaco a base di Zanamivir messo a punto nei laboratori del colosso anglo-americano. Siamo davvero di fronte all?ennesimo caso di distorsione dell?informazione e di trionfalismo curativo da parte di un?azienda farmaceutica? Vediamo. Secondo Scrip alcuni giornali italiani hanno esagerato le capacità curative del farmaco. La rivista innanzitutto riprende alcune dichiarazioni resa alla stampa da immunologi ed esperti. «Preso entro 48 ore dall?inizio della malattia», ha dichiarato un ricercatore, «il farmaco può bloccare la malattia», sottolineandone l?utilità per gli anziani e per le persone a rischio. Dello stesso tenore, secondo quanto riporta la rivista specializzata, le parole usate da Il Giornale: «Pochi spruzzo de la Zanamivir bloccano la diffusione del virus influenzale». Messaggi dello stesso genere sono stati lanciati dalla stampa francese e spagnola e dalla pubblicità del farmaco negli Stati Uniti, dove si è fatto credere alle persone che il Relenza eliminasse il virus rapidamente e completamente. Che le cose non stiano così lo ha fatto presente alla società produttrice innanzitutto, l?organismo statunitense di controllo la Food and Drug Administration, preoccupato, tra l?altro, che un?informazione non corretta potesse suggerire il ricorso al Relenza anche in caso d?infezioni batteriche, bisognose invece di antibiotici. Nella sua contestazione la FDA ha fatto presente che «l?affermazione pubblicitaria ?per aiutarti a star meglio prima? e ?servono pochi giorni per vedere i risultati? non bastano a controllare l?impatto di asserzioni ingannevoli sull?efficacia del farmaco». Richiami alla cautela sono tuttavia apparsi anche altrove. Il periodico inglese Drug and Therapeutic Bullettin, per esempio; aveva concluso il suo recente esame del farmaco con la sottolineatura che lo Zanamivir «abbrevia i sintomi di uno o due giorni, in persone giovani ed in buona salute, che iniziano la cura entro 48 ore. (…) Noi concordiamo con la raccomandazione del ministero della Sanità di non prescrivere questo farmaco finché non saranno disponibili dati più concreti». In altre parole, i dati raccolti sinora indicano che, se una persona adulta sana prende il farmaco entro 48 ore dall?inizio dei sintomi, la malattia finisce prima. Tutto qui. Niente blocco dell?influenza, dunque. E nessun elemento per pensare che le persone a rischio ne possano trarre vantaggio, come sostenuto da qualcuno. Su questo la rivista è perentoria: «Non ci sono elementi che lo Zanamivir prevenga le complicazioni più gravi dell?influenza o riduca le probabilità di complicazioni delle persone ad alto rischio e in caso d?influenza sospetta», osserva, «gli effetti del Zanamivir sono troppo piccoli per offrire un vantaggio tangibile». E conclusioni simili si posso trarre per l?altro antinfluenzale all?orizzonte, ancora non commercializzato in Italia, l?Oseltamivir. A questo punto sorge spontanea una domanda: perché tanto clamore? Se l?efficacia è alquanto relativa, cos?ha mosso giornali, giornalisti e studiosi a parlare e riparlare del farmaco? Ancora una volta l?industria farmaceutica si dimostra quantomeno disinvolta nel modo di fare marketing e nella comunicazione pubblicitaria scelta. Talvolta sembra un ?Grande Fratello? sensibile ai fatturati. Ma per fortuna che c?è il vaccino Sinora le risorse contro l?influenza sono state tre, il vaccino e due medicinali: la Rimantadina e l?Amantadina. Il problema è che questi due funzionano solo contro un tipo di virus influenzale e fanno insorgere in breve tempo nuovi virus resistenti al loro effetto. L?esperienza trentennale con l?Amandantina, inoltre, ha dimostrato che il farmaco può provocare danni al sistema nervoso. L?arma vincente resta il vaccino. Prepararlo è ogni anno un?operazione laboriosa. Il virus influenzale ha la caratteristica di cambiare di continuo i suoi componenti e bisogna attendere ogni anno l?arrivo del nuovo ceppo per preparare un vaccino efficace. Una cosa è sicura: il vaccino è utile. Per questo le autorità sanitarie internazionali – a cominciare dall?Oms – lo raccomandano. Un pregiudizio è che il vaccino funzioni a metà perché molti si ammalano lo stesso. Non è così. Il vaccino protegge, ma il problema è che altri virus possono dare disturbi respiratori simili. La vaccinazione è utile perché questa famiglia di virus con effetti simili è il più pericoloso.


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