Non profit

Contro lo stress da immigrato

Associazione Codice a sbarre

di Redazione

Da quest’anno le porte dell’opg di Aversa si sono aperte anche per le associazioni di volontariato. Una di esse, “Codice a Sbarre”, ha preso in carico gli internati stranieri. Costituitasi da un paio di anni, l’associazione è composta da una decina di giovani dai 25 ai 30 anni, tutti provenienti dall’esperienza nel “telefono viola”, il servizio di informazioni sui servizi e l’assistenza per casi psichiatrici e il sostegno alle famiglie. Cinque volontari hanno ottenuto l’accesso all’opg una mattina a settimana; qui, con qualche difficoltà indotta dalla rigidità dal regolamento penitenziario e dalle necessità dell’organizzazione, incontrano i reclusi stranieri e cercano di ricostruirne la storia e ricomporne i documenti. Obiettivo non facile, specie per la parte relativa ai documenti, che tuttavia sono indispensabili per non incorrere in un’espulsione all’uscita dall’opg. Il reinserimento e la ricerca di un lavoro sono ancora più difficili che per gli italiani, ma non è raro che gli stessi stranieri chiedano di essere riaccompagnati nei paesi di origine. Il numero degli stranieri negli opg è aumentato in maniera corrispondente all’aumento della presenza nei penitenziari ordinari. Gli psichiatri parlano di una situazione migratoria stressante al punto da indurre patologie ma anche di malattie mentali preesistenti, che si esasperano. E i simulatori si pentono presto della scelta, che non vale la presunta riduzione di pena.
Info: Codice a Sbarre, tel. 081 8111502 (dopo le 17)

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.