Formazione

Contro l’inquinamento, controlla il cuore

Torna l'evento milanese promosso dalla Fondazione De Gasperis e dall'’Ospedale Niguarda

di Redazione

Non c?è angolo d’Italia che si salvi. Il rischio cardiaco nei nostri capoluoghi è una triste realtà e la causa, anzi le cause, sono la vita non propriamente salubre e l?ambiente in cui si vive. A cominciare dall’inquinamento atmosferico con 51 dei 63 grandi capoluoghi che nel 2007 (secondo le rilevazioni di Legambiente) hanno oltrepassato i 35 giorni la soglia delle polveri sottili stabiliti dalla normativa UE. Tra questi le megalopoli come Milano e Roma. Anche nel rapporto ?Qualità dell’Aria e Salute?, pubblicato lo scorso anno dall?Agenzia Regionale per la Tutela Ambientale (ARPA) della Regione Lombardia, emerge imperante la correlazione tra mortalità per patologie cardiovascolari e respiratorie e gli incrementi della concentrazione degli inquinanti atmosferici. Milano raggiunge il triste primato di 167 morti/anno imputabili ai livelli di PM10 con una percentuale di 1.57% rispetto al totale dei decessi annuali. Ma cosa si può fare per difendersi adeguatamente? «L?attività fisica aerobica rappresenta un pilastro della prevenzione delle malattie cardiovascolari, tuttora al primo posto delle cause di morte nel nostro Paese», dice Alberto Roghi cardiologo presso il Dipartimento Cardiologico e Cardiochirurgico A. De Gasperis, Azienda Ospedaliera Niguarda Ca?Granda, di Milano. E prosegue: «Nelle aree metropolitane lo svolgimento di tali attività è ostacolato non soltanto da aspetti motivazionali, ma da fattori ambientali, sociali e strutturali». L?opportunità, da cogliere al volo, arriva dall?evento La Salute in Piazza, promosso dalla Fondazione De Gasperis, nell?ambito del grande progetto ?Il cuore di Milano” che la Fondazione promuove in occasione dei suoi primi quarant?anni di attività. L?iniziativa si pone l?obiettivo di prevenire attraverso un?informazione attiva. Giocoforza questo genera nei cittadini la motivazione a seguire uno stile di vita corretto per ridurre il rischio di malattie cardiocircolatorie. Una grande tensostruttura (300 mq), tra il 10 e 11 maggio 2008, in Piazza Duomo a Milano, ospita tutti coloro che desiderano sottoporsi a uno screening con una forte componente educativa: mantenere il cuore giovane attraverso un allenamento corretto che tenga conto dell?intensità dello sforzo e della frequenza cardiaca, identificare fattori di rischio come la pressione arteriosa, l’indice di massa corporea e la circonferenza vita. Allo staff medico sono sufficienti circa sei minuti di esercizio aerobico e l?indice di acido lattico dopo l?allenamento per dare un?indicazione sull?effettivo stato di allenamento dei partecipanti. Ad accompagnare i visitatori nel ?percorso? di screening in questo ambulatorio mobile equipaggiato con le più moderne postazioni mediche e di cardiofitness, una nutrita equipe di medici specialisti e infermieri del Dipartimento Cardiologico e Cardiochirurgico A. De Gasperis (Ospedale Ca?Granda Niguarda di Milano). Al termine uno specialista cardiologo è disponibile per un consulto personalizzato gratuito. «L?iniziativa», conferma Alberto Roghi, Coordinatore scientifico della manifestazione, «ha messo in luce nella precedente edizione dati davvero sconfortanti. Abbiamo arruolato un campione relativamente giovane della popolazione milanese, di età compresa tra i 35 ed i 55 anni. In questo campione si è evidenziata una significativa incidenza di fattori di rischio come fumo, ipertensione arteriosa, obesità e familiarità per cardiopatia ischemica. Inoltre la valutazione funzionale alla quale abbiamo sottoposto questi soggetti ?normali? ha evidenziato la totale mancanza di allenamento all?esercizio fisico nel 75% dei casi. Abbiamo calcolato che più della metà dei soggetti esaminati aveva un profilo di rischio elevato per eventi cardiovascolari gravi». E conclude: «Secondo i dati 1999-2005 della ASL di Milano, relativi all?andamento epidemiologico della cardiopatia ischemica, nel capoluogo lombardo, ogni anno, vengono diagnosticati fino a 3700 nuovi casi di cardiopatia ischemica. Il dato è coerente alle condizioni di rischio del campione di popolazione esaminata, per larga parte della quale l?incidenza di eventi cardiovascolari maggiori attesi nel prossimo decennio è superiore al 10%». Parole queste ultime che invitano a una profonda riflessione critica sulle politiche da intraprendere per attuare programmi di prevenzione primaria della cardiopatia ischemica in popolazioni residenti in aree metropolitane inquinate. Il cuore di Milano, 10 e 11 maggio, piazza del Duomo, Milano www.degasperis.it


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