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Contro la sordità diagnosi precoci

La diagnosi precoce della sordità preverbale permetterebbe l’avvio immediato della riabilitazione

di Redazione

Camera: assegnata, il 24 novembre, alla commissione Affari sociali, che la esaminerà in sede referente, la proposta di legge (n. 5195) d?iniziativa di 15 deputati dei democratici di sinistra (primo firmatario Augusto Battaglia) sulla diagnosi precoce della sordità preverbale. L?avvio immediato della riabilitazione, tra zero e tre anni, consente ai bambini nati o diventati sordi, di raggiungere risultati notevoli nell?apprendere la lingua. Se l?intervento di assistenza avviene più tardi, dai tre ai sei anni, la possibilità di imparare a parlare correttamente sarà inferiore. Dopo i sei anni, ogni intervento logopedico (correzione del linguaggio) diventa inefficace. Per questo è necessario diagnosticare la sordità infantile, congenita o causata da traumi, il più presto possibile. Sono partiti da questo dato i deputati che hanno firmato la proposta di legge che detta norme in materia di diagnosi precoce e abilitazione linguistica precoce per la sordità preverbale. Il provvedimento, che non è stato ancora assegnato alla commissione competente, delega alle regioni il compito di mettere a punto gli interventi necessari a garantire l?abilitazione, la riabilitazione e l?integrazione scolastica per i bambini audiolesi, per consentire loro di imparare a parlare, nei limiti del possibile, con gli stessi tempi dei bambini normoudenti. Spetterà sempre alle Regioni predisporre i servizi di consulenza genetica (il 70 per cento dei piccoli sordi alla nascita è figlio di genitori udenti) e di la diagnosi prenatale e precoce della sordità e delle malattie genetiche in generale.


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