Welfare

Contro la droga proposte di vita

Da Torino una lettera appassionata sulla “riduzione del danno”

di Redazione

Vita: casa, pane, lavoro, autosufficienza progettuale. La riduzione del danno, a differenza di quanto si sta spesso affermando, deve orientarsi verso il positivo facendo verità, impegnandosi nella verità per dare gli strumenti necessari alla vita e non risposte di morte. Anche la massa nomade della strada ha bisogno di urgenti risposte di vita. ?Piazzale Speranza? con il suo fondatore vive, come scelta, dalla parte della ?massa nomade di strada?, la fedeltà integrale verso di essa, facendo verità con profondo AMORE verso la VITA e verso la personalità globale, superando una visione riduzionista e materialista. Vive una totale adesione alle risposte positive, alla possibilità di trasformare ?ogni luogo, anche la piazza, in luogo positivo?; ?ogni esperienza anche quella negativa in esperienza di crescita positiva?. ?Piazzale Speranza? si impegna a chiedere, realizzare, sostenere, percorrere con tutti i suoi aderenti e coloro che sostengono questo movimento e ne condividono gli ideali, la passione per la VITA e a ripercorrere con i giovani, soprattutto i giovani poveri e a disagio, in particolare la ?massa nomade della strada?, i percorsi valoriali, etici, estetici, di lavoro e di impegno, la lotta per l?abitazione, per la propria autonomia e una definitiva uscita da ogni tipo di dipendenza. Gli interventi e le accoglienze ?a bassa soglia? non devono, come capita facilmente, scivolare nell?etica comportamentale a bassa soglia che innesca un degrado che si avvita in negativo su se stesso, verso soglie sempre più basse, scivolando tra ?bassa soglia etica – scelte comportamentali correlate – degrado del livello etico del singolo – degrado del livello etico collettivo?. Gli interventi di vita devono partire dalle situazioni a bassa soglia ma decodificando le diverse situazioni e le diverse domande dei singoli individui, per dare a ognuno una serie di risposte precise, adeguate, in tappe graduali. Aiutando ogni persona a crescere e non massificandola in una sorta di limbo collettivo indifferenziato dall?emarginazione la cui risposta-proposta finale si limita a essere la ?siringa pulita o la droga di Stato?. Il servizio alla persona e ai giovani fatto nella verità esige che, anche partendo da situazioni a bassa soglia, alla domanda di lavoro si dia lavoro, al bisogno di casa si dia una casa, al bisogno di progettualità si risponda magari con piccoli passi ma con verità affermativa. Altrimenti non rispondendo oppure rispondendo con la siringa pulita e la droga di Stato si causa disperazione, frustrazione, disperazione, volontà di auto-annullamento, desiderio di morte costruendo un nichilismo diffuso. Lo Stato e le regioni devono assumersi rapidamente la responsabilità delle risposte a una domanda di vita. don Innocenzo Ricci, Ass. Piazzale Speranza, Torino


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