Famiglia
Contro i mercanti darmi obiettivo 100mila firme
La mobilitazione si è fatta sentire sin dentro laula della Camera, ma ora bisogna insistere.
Firma dopo firma, in soli due mesi si era alzato un muro di ?no? alle modifiche alla legge 185/90. Un muro fatto di nomi e cognomi, sigle di associazioni e cooperative, parrocchie, gruppi Caritas, Comuni ed enti locali. Oltre 65mila le firme raccolte, sul nostro sito (Campagna in difesa della Legge 185) e su quello della Rete di Lilliput, e ancora sulle piazze, nelle università e nelle parrocchie. Una marea che, piano piano, s?è levata dal basso senza la sponsorizzazioni delle tv e dei media e che pure ha saputo aggregare un vastissimo e autorevole consenso a difesa di una legge che prevedeva un minimo di trasparenza sul commercio di materiali militari e di armi e che il disegno di legge 1927 snaturava e svuotava. In questa pagina trovate il resoconto dei risultati raggiunti dalla campagna promossa anche dal nostro settimanale, sul nostro sito troverete i testi comparati e l?andamento delle votazioni e del comportamento dei singoli deputati.
Nel passaggio alla Camera si sono ottenuti 4 emendamenti di garanzia al ddl 1927, e 8 emendamenti alla nuova formulazione della legge 185 a difesa dello spirito e della lettera originarie della legge. Si è trattato di un buon risultato? Francamente, sì. Non ho dubbi nel sostenerlo. Senza la campagna e la vostra mobilitazione e sostegno, la ?Ratifica dell?Accordo di Farnborough? sarebbe stata null?altro che un passaggio burocratico, incosciente, scemo e avrebbe smobilitato le già fragili barriere per chi lucra vendendo e trafficando gli arnesi della morte. Così era accaduto quando in soli 8 giorni le Commissioni riunite Esteri e Difesa avevano licenziato in modo bipartisan (sic!) il disegno di legge n. 1927, e così sarebbe accaduto anche in aula. La campagna, che è riuscita a contattare molti singoli parlamentari, collegio per collegio, spiegando le ragioni del no allo snaturamento della 185, ha avuto un suo primo esito provocando piccoli terremoti politici dentro i partiti di opposizione che, da febbraio a oggi, hanno radicalmente cambiato la loro posizione in proposito.
Quando mercoledì 26 giugno i deputati hanno votato sapevano che migliaia di cittadini li stavano seguendo via internet vigilando comportamenti, assenze e voti.
Qualcosa abbiamo ottenuto, occorre adesso che questa pressione si faccia ancor più forte per l?appuntamento con il Senato.
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