Memorie

Contri, lo psicoanalista che amava il diritto

Domani a Milano un convegno per ricordare l'allievo di Lacan e iniziatore di una importante scuola psicoanalitica. Con studiosi e giornalisti

di Giampaolo Cerri

Un convegno in onore dello psicoanalista Giacomo B. Contri. Il primo dalla sua morte avvenuta 21 gennaio dello 2022. Un convegno – intitolato Dalla psicoanalisi al pensiero giuridico – che riassume il percorso intellettuale di Contri, allievo di Jaques Lacan, lui stesso fondatore di una scuola da cui hanno preso le mosse decine e decine di psicoanalisti, molti riuniti oggi nella Società Amici del Pensiero – Sap.

Domani a Milano, a Palazzo delle Stelline, in molti renderanno un omaggio al suo lungo e intenso lavoro: accademici, psicoanalisti, giornalisti che, lungo gli anni, si sono misurati con il suo pensiero o ne hanno incontrato la notevole umanità.

Il senso di un lavoro che spiega bene Raffaella Colombo, compagna di una vita, e collega: «La novità della ricerca di Contri, avviata a fine anni ’60 seguendo l’insegnamento di Lacan», spiega a VITA, «arriva a mostrare la portata rivoluzionaria della dottrina fondata da Freud grazie all’apporto di Kelsen che per primo, negli anni ’20, aveva rintracciato nell’opera freudiana il nesso tra pensiero individuale e norma giuridica: l’essere umano non solo riconosce la norma, ma la pensa». Come si sviluppa il nesso? Colombo osserva che «mettendo in luce l’esperienza di pensiero che la psicoanalisi rende possibile – il lavoro psicoanalitico è un processo giuridico sugli atti propri e altrui orientato alla ricostituzione della legge di moto a meta del corpo – Contri costruisce i concetti fondamentali della scienza del pensiero iniziata da Freud come scienza dei moti dei corpi umani tra altri corpi, dopo che Galilei aveva fondato la scienza moderna del moto dei corpi che la fisica chiama gravi».

Ne parleranno Maria Delia Contri, che interverrà su Il concetto di pulsione freudiano, una norma non prodotta da un sapere e un potere dati; Alessio Lo Giudice (Università di Messina), che parlerà de La giustizia. Un presupposto del diritto?; Tommaso Gazzolo (Università di Sassari), che proporrà un intervento su La norma fondamentale di Kelsen. Un caso di nichilismo?; Sergio Benvenuto (Istituto Elvio Facchinelli), con una relazione su Il furto di idee. Un caso dello psicoanalista Ernst Kris alla prova del diritto; Vaia Tsolas (Columbia University), con un contributo su Thinking is feminine: Pulsion. From the Freudian concept to the new Institute e quindi  Michael Civin (Pulsion Psychoanalytic Institute), su AI and IA (Intelligent Artificiality): a Breach of Cont(r)act.

Moderata dalla psicoanalista Verenna Ferrarini, seguirà nel pomeriggio anche una sessione dedicate al Giornalismo freudiano, come Contri descriveva i suoi quotidiani interventi pubblici – i Think! – che diffondeva online e tramite i socialnetwork, particolarmente Twitter. Curiosamente, ci saranno quattro giornalisti legati in diverso modo a VITA come Riccardo Bonacina, che l’ha fondata e diretta, Giuseppe Frangi, che ne è stato a lungo direttore, Maurizio Crippa che ne è un editorialista e chi scrive, attuale caporedattore. Ognuno racconterà la particolare passione che lo psicoanalista riservava al giornalismo, sia con interventi scritti – alcuni rintracciabili anche su VITA – sia nella sua riflessione pubblica, quella appunto dei Think!.

L’accesso al convegno è libero, previa registrazione (qui i dettagli) ma i lavori possono essere seguiti anche in streaming (qui).

La foto in apertura, di Stefania Malapelle, è concessa della Società Amici del Pensiero -Sap.


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