Volontariato

Continua la campagna contro i jeans killer

Anche Versace aderisce alla mobilitazione per evitare il metodo di sabbiatura che provoca la silicosi

di Redazione

Mette a rischio la vita di tanti lavoratori, il metodo di sabbiatura (sandblasting) del denim dei jeans: la tecnica del jeans “effetto usurato”, infatti, causa la silicosi, grave malattia diffusa tra gli operatori del settore. Una forma acuta, che colpisce nell’arco di 6-24 mesi di lavoro e che è, spesso, letale. Un prezzo un po’ alto da pagare, per un paio di pantaloni alla moda. Per questo da qualche mese Facebook è diventato il punto di riferimento della battaglia per mettere al bando questa tecnica killer e ora la campagna internazionale per l’abolizione dei jeans sabbiati, sostenuta dalla Clean Clothes Campaign, e in Italia da Abiti Puliti e da Fair, registra una nuova eclatante vittoria: anche la casa di moda Versace ha annunciato infatti l’abolizione del sandblasting dopo che diversi produttori di denim, nel mondo, avevano accettato di fare a meno di questa pratica.

La Clean Clothes Campaign ha diffuso una nota in cui «saluta con piacere la decisione di Versace di unirsi agli altri marchi e si impegna a supportare l’azienda nel percorso di eliminazione della tecnica e di monitoraggio della catena di fornitori».? Pur non rinunciando al denim schiarito, l’azienda infatti «si impegna ad utilizzare tecniche alternative e sicure per la salute dei lavoratori».

I jeans sabbiati rappresentano un’ottima fonte di guadagno per le aziende che li producono, «visto che spesso sono venduti a prezzi significativamente più alti rispetto ai jeans normali». Il problema è rappresentato dai costi nascosti che il sandblasting porta con sé: gli operatori di questa tecnica, che lavorano nei Paesi in cui molti dei nostri abiti sono prodotti -come il Bangladesh, la Cina, il Messico, l’Egitto – contraggono una forma acuta di silicosi spesso letale. «A causa delle difficoltà evidenti nel monitorare tutta la catena di fornitura – si appellano gli attivisti della campagna – e viste le conseguenze fatali del sandblasting, chiediamo a tutte le aziende tessili di eliminare i denim sabbiati dalle loro produzioni».

Dall’inizio della campagna nel 2010 produttori come Benetton, Bestseller, Burberry, C&A, Carrera Jeans, Charles Vögele, Esprit, Gucci, H&M, Levi-Strauss & Co., Mango, Metro , New Look, Pepe Jeans e Replay hanno man mano annunciato la messa al bando del sandblasting dai loro stabilimenti.

Sul sito www.abitipuliti.org è possibile aderire alla campagna  contro i jeans che uccidono.


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