Clausole scritte in caratteri piccolissimi, linguaggio tecnico, scarsa chiarezza sui costi.
Aprire un conto può nascondere molte trappole, soprattutto se si firma, come fa la maggior parte delle persone, senza leggere. Ora la Banca d’Italia prova a rimediaredossier a cura
di Piero Pacchioli
«Firmi qui, qui e qui dietro». Solitamente si conclude con queste parole l’apertura di un conto corrente o la richiesta di un mutuo. Al consumatore viene rifilato un pacco di fogli con scritte al limite della leggibilità sia a livello grafico che terminologico. Ma chi legge questi documenti? Praticamente nessuno.
A questa situazione ha cercato di porre rimedio la Banca d’Italia con l’adozione di regole di trasparenza nuove -«Disposizioni sulla trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari – correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti» che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2010. «Ci aspettiamo molto da questa nuova disciplina», spiega Fiorio, «e speriamo che le banche non ostacolino anche questo cambiamento come hanno invece fatto e stanno facendo per arginare gli effetti positivi delle liberalizzazioni. È sicuramente positivo l’inserimento all’interno delle disposizioni in questione, della richiesta alle banche di adottare procedure per garantire che sia prestata adeguata attenzione al cliente in ogni fase dell’attività, dall’ideazione del prodotto alla vendita, fino alla gestione di eventuali reclami».
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