Famiglia

Consumi: frutta e verdura troppo care, italiani rinunciano

La Cia promuove in tutta Italia una petizione

di Gabriella Meroni

La frutta e le verdure sono troppo care e gli italiani ne hanno drasticamente ridotto i consumi. Così quattro nostri connazionali su dieci non mangiano questi prodotti almeno una volta al giorno. Una percentuale che si è praticamente raddoppiata rispetto a otto anni fa. Nel 1997, infatti, erano solo due italiani su dieci che non avevano quotidianamente sulle loro tavole ortofrutticoli. Ma il calo più vistoso nei consumi si è avuto proprio negli ultimi dodici mesi che hanno visto un meno 7,3 per cento per la frutta e un meno 10,6 per cento per verdure e ortaggi. A sottolinearlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori la quale mette in rilievo anche che, nonostante questo costante allontanamento dai banchi di ortofrutta dei mercati, le famiglie del nostro Paese hanno speso di più in quanto i prezzi al dettaglio sono cresciuti in modo abnorme e ingiustificato sotto la spinta di incontrollate manovre speculative. Sui campi, invece, le quotazioni di tali prodotti sono addirittura scese. Sta di fatto che nell?ultimo anno i listini al consumo per il complessivo comparto dellÂ? ortofrutta hanno fatto registrare in media un aumento del 35-40 per cento. Italiani, quindi, sempre più lontani da frutta e verdura. I loro costi proibitivi al dettaglio -segnala la Cia- hanno scoraggiato le famiglie all?acquisto e così questi prodotti, fondamentali per una corretta ed equilibrata alimentazione, si vedono ormai con il contagocce sulle nostre tavole. Ma questo non è che un aspetto di una crisi dei consumi alimentari che nel 2004 sono scesi del 2,5 per cento. D?altra parte, oltre l?80 per cento degli italiani -aggiunge la Cia- ha dichiarato che i propri comportamenti di consumo sono più o meno condizionati dagli alti prezzi, da difficoltà economiche, da problemi relativi al risparmio, dall?idea che l?inflazione riprenda a crescere. Tutto questo ha determinato che il 47 per cento degli italiani nello scorso anno ha modificato il paniere di spesa e i primi prodotti, a causa dei rincari al dettaglio, a subire un netto taglio sono stati, appunto, gli ortofrutticoli. Insomma, i consumatori -ricorda la Cia- sono sempre più disorientati e in grave difficoltà negli acquisti e questo ha comportato che si va più alla ricerca del prodotto conveniente nel rapporto prezzo-qualità. Così avviene per frutta e verdura. In pratica, il consumatore medio non guarda più alla qualità del prodotto, ma unicamente al prezzo e compra i prodotti che costano di meno. Di fronte ad un mercato sempre più difficile, “drogato” e impenetrabile, privo di informazione per i consumatori, la Cia ribadisce l?importanza del doppio prezzo (origine e consumo) da applicare sui cartellini di vendita dei prodotti agroalimentari. In quest?ottica si muove la Petizione Popolare con la raccolta di firme, promossa in tutta Italia.


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