Sostenibilità
Consumi: Coldiretti, spesa low cost ma di qualità
Dal latte alla spina all'orto self service fino alla spesa ai mercati generali
di Redazione
Nonostante il caro prezzi è possibile fare una spesa low cost con risparmi di oltre il 30 per cento senza rinunciare alla qualità tagliando le intermediazioni grazie ad idee innovative per risparmiare che vanno dall’acquisto del latte alla spina all’orto self service ma anche la spesa ai mercati generali o direttamente nelle imprese agricole. E’ quanto afferma la Coldiretti, in riferimento al calo dei consumi rilevato dall’Istat, nel sottolineare che si sta assistendo ad un vero boom di formule innovative per consentire acquisti convenienti in tempi di alta inflazione.
Grazie alla distribuzione alla spina il latte fresco di altissima qualità puo’ essere acquistato a prezzi variabili tra un euro ed un euro e venti (per il biologico), mentre sugli scaffali il latte fresco e’ venduto attorno a 1,6 euro al litro, riciclando peraltro il contenitore ed eliminando così anche la dispersione di in rifiuti. Se sono ormai centinaia i distributori di latte fresco che possono essere rintracciati sul sito www.coldiretti.it in molte città è anche possibile approfittare dell’apertura dei mercati all’ingrosso ai privati cittadini, prevista dalla legge in orari determinati che consente risparmi con acquisti a collo (cassetta o altro) e di usufruire degli eventuali “saldi last-minute
E anche possibile fare la spesa direttamente nell’orto delle aziende agricole raccogliendo personalmente dal terreno il cespo di insalata, il finocchio e le zucchine che si intendono acquistare per garantirsi cibi sicuri e di qualità ma anche per risparmiare sui costi della raccolta secondo una formula denominata “pick your own” che sta avendo una rapida diffusione negli Usa e negli Stati Uniti. Ma per chi vuole acquistare prodotti freschi direttamente dal produttore, senza fare la “fatica” di raccoglierli, sul sito www.campagnamica.it c’è il motore di ricerca “fattorie e cantine” dove è possibile individuare per singolo comune le aziende agricole dove è possibile fare la spesa con quasi diecimila indirizzi disponibili.
In molte grandi e piccole città, da Taranto a Monselice (Padova), da Trento a Montevarchi (Arezzo) si stanno diffondendo per iniziativa della Coldiretti anche i farmers market, i cosiddetti mercati esclusivi degli agricoltori molto diffusi negli Usa, per la vendita diretta e senza intermediazioni dei prodotti. Una opportunità resa possibile nel 2008 dall’entrata in vigore del Decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.301 del 29 dicembre 2007, fortemente sostenuto dalla mobilitazione della Coldiretti che dà la possibilità di avviare mercati gestiti dagli agricoltori in tutti i Comuni si è localizzati anche in zone centrali e con frequenza giornaliera, settimanale o mensile a seconda delle esigenze locali.
Peraltro mentre crollano le vendite del commercio fisso al dettaglio con l’estate cresce in controtendenza la spesa nelle bancarelle dietro le quali sempre piu’ spesso ci sono gli imprenditori agricoli dai quali sette italiani su dieci hanno fatto acquisti giudicandoli in maggioranza convenienti. Il successo della bancarelle è giustificato dal fatto che secondo l’ultima indagine dell’Antitrust “i prezzi al consumo attualmente praticati dalla grande distribuzione nel comparto ortofrutticolo” “non sono inferiori a quelli praticati dalle altre tipologie di vendita e, in particolare, risultano sensibilmente superiori a quelli praticati dai mercati rionali e dagli ambulanti”. Sulla base dei dati dell’Osservatorio nazionale sulla spesa in campagna promosso da Coldiretti e Agri 2000 si evidenzia un aumento a 2,5 miliardi di euro del valore degli acquisti di vini, ortofrutta, olio, formaggi, e altre specialità effettuati direttamente da 57.530 aziende agricole, con un aumento boom del 48 per cento dal 2001.
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