Un numero verde
per i minori scomparsi
La Commissione europea ha richiesto di far riservare a tutti gli Stati dell’Unione europea il numero verde 116000 per la segnalazione dei minori scomparsi. Per ora Grecia, Ungheria, Paesi Bassi, Portogallo e Romania sono i cinque Paesi in cui il numero è attualmente operativo, ma entrerà presto in funzione anche in Belgio e Slovacchia. La Commissione incita però gli Stati membri a fornire supporto e orientamento ai candidati operatori del numero di emergenza per far sì che genitori e minori possano chiamare da qualsiasi punto del territorio europeo in caso di necessità.
Viviane Reding, commissaria europea per le Telecomunicazioni, ha dichiarato di essere soddisfatta dell’operatività del numero nei cinque Stati europei, ma anche che si sarebbe aspettata una maggiore convinzione da parte di tutti gli Stati membri nei confronti dell’iniziativa. Ha esortato dunque gli Stati a assumersi le loro responsabilità e a informare i fornitori di servizi della disponibilità dei numeri che cominciano con le cifre 116, in modo da poter mettere in funzione i numeri verdi per le chiamate urgenti in tutta l’Unione europea il più rapidamente possibile. Esiste, infatti, un evidente obbligo morale nei confronti dei genitori e dei minori in Europa, è necessario quindi essere pronti ed efficienti con il servizio. Nei cinque Paesi in cui è la linea è attiva, il numero è stato assegnato ai fornitori di servizi che devono essere in grado di trattare in modo adeguato e gratuito le chiamate che ricevono, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, su tutto il territorio nazionale. Secondo la Commissione europea i numeri verdi aiuterebbero nel coordinare le operazioni atte a risolvere il problema dei minori rapiti e portati in un altro Stato. Altri due numeri sono riservati dall’ottobre 2007: l’116111, chiamata di assistenza per i minori, in funzione in nove Stati che presto diventeranno 14, e l’116123 per il sostegno psicologico, in funzione in Austria e che presto si estenderà ad altri tre Paesi.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.