Sostenibilità
Consumatori: il rialzo dei tassi, stangata per i cittadini
La rate aumenteranno fino a 642 euro
di Redazione
Un rialzo dei tassi di interesse, che la Bce potrebbe decidere al prossimo Consiglio del 7 aprile, comporterebbe una vera e propria stangata sui mutui a tasso variabile. Federconsumatori e Adusbef stimano in 2,3 mln le famiglie coinvolte e in un massimo di 624 euro l’incremento delle rate in un anno. Diverse le simulazioni elaborate dalle associazioni dei consumatori. Per un mutuo decennale di 100mila euro con il tasso che passa dal 2 al 2,25%, la rata passa da 920 a 931 euro i maggiori oneri sono stimati in 11 euro al mese (132 euro l’anno) qualora la Bce dovesse aumentare un quarto di punto. In caso di rialzo dello 0,50, la rata sale a 943 euro e il rincaro sarebbe di 23 euro al mese, 276 annui. Maggiori oneri per un mutuo di 100.000 euro di durata ventennale che passerebbe rispettivamente da 506 euro al mese a 518, con un aumento di 12 euro mensili (144 euro l’anno) nel caso di un + 0,25; di + 26 euro mensili (312 euro l’anno) nel caso Bce dovesse aumentare di mezzo punto. Una maggiore stangata subirebbero i mutuatari con prestiti da 200.000 euro a 10 anni, che prestando fede alle sirene delle banche,sono stati indotti ad indebitarsi a tasso variabile,con i ratei che passano da 1.840 euro mensili a 1.862 (+22 euro al mese,+ 264 euro annui) nella migliore delle ipotesi; mentre se i tassi dovessero aumentare dello 0,50%,le rate saliranno da 1.862/mese a 1.866/mese (+46 euro mesili, che significa un maggiore esborso di 552 euro l’anno). Stangata doppia per un mutuo ventennale di 200.000 euro (dal 2 al 2,50 per cento) che comporterà un aggravio di 624 euro l’anno (+ 52 euro mensili) con un aumento dello 0,50%, mentre nel caso di rincari più lievi, la rata mensile passa da 1.012 euro a 1.036 euro (+24 mese + 264 euro l’anno), a patto che le irovore banche italiane non facciano la cresta,rincarando ulteriormente i tassi.
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