Welfare
Consumatori contro l’Inps: dov’è la trasparenza?
Dura presa di posizione di Adiconsum, Adoc, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e Movimento Consumatori
All’indomani della Giornata della Trasparenza dell’Inps – indetta il 19 ottobre – le associazioni dei Consumatori accusano: iniziativa di facciata, gravi carenze nel dialogo con i cittadini, irrisolti i nodi su pensioni di invalidità e indennità. «L’Inps continua a distinguersi come una delle massime espressioni di quella Pubblica Amministrazione restia ad ogni innovazione che abbia al centro le reali esigenze dei cittadini e una proficua collaborazione con le Associazioni che ne tutelano i diritti», scrivono Adiconsum, Adoc, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e Movimento Consumatori in un comunicato.
«L’iniziativa del 19 ottobre promossa dall’Inps – affermano ancora le Associazioni dei Consumatori – è soltanto formalmente una Giornata della Trasparenza. A differenza di quanto disposto dalla c.d. Legge Brunetta, infatti, l’Istituto non ha rispettato nessuno dei requisiti previsti, in particolar modo riguardo al coinvolgimento delle associazioni dei consumatori. I consumatori non sono stati coinvolti nelle fasi preparatorie e nemmeno nel dibattito, impedendo di fatto un confronto sulle criticità che emergono dalle attività dell’Istituto. Ancora una volta l’Inps dimostra di non avere alcun interesse a rendere davvero trasparente il proprio operato, mentre continua a calpestare i diritti dei cittadini».
Secondo le associazioni, l’evento «è soltanto l’ultimo esempio dell’atteggiamento irresponsabile che è ormai diventato lo stile distintivo dell’Istituto. Da almeno un anno, infatti, le organizzazioni dei cittadini, le associazioni di consumatori, di malati cronici e di disabili segnalano che, con la scusa della lotta ai falsi invalidi, l’Inps sta di fatto procedendo al taglio indiscriminato delle pensioni d’invalidità, delle indennità mensili di frequenza e delle indennità di accompagnamento anche nei confronti di coloro che sono nel pieno diritto di goderne».
I toni del comunicato sono duri. «Insostenibile la vessatorietà cui sono costretti moltissimi cittadini», vi si legge ancora, «costretti ad attendere tempi biblici per il riconoscimento delle minorazioni civili e delle indennità correlate, a causa dell’inefficienza delle procedure informatiche e della moltiplicazione; obbligati ad ulteriori accertamenti in contrasto con gli obiettivi di semplificazione e di rispetto della dignità della persona; costretti ad attendere a lungo i verbali degli accertamenti sanitari e a fare i conti con procedure di pagamento bloccate da tempo. Questi solo alcuni dei numerosi ostacoli che incontrano i cittadini intenti nell’esercizio del diritto di accesso alle indennità».
«Questioni, queste, sollevate e riconosciute anche dall’Associazione Nazionale Medici Inps», notano ancora le associazioni, «con una lettera indirizzata ai vertici dell’Istituto, da numerose mozioni e interrogazioni parlamentari, da una nota di riserva espressamente rivolta dal CNCU-Ministero dello Sviluppo economico all’Istituto. Nonostante questi fatti e le ripetute richieste rivolte al presidente dell’Istituto, non vi è stata finora alcuna risposta ai cittadini».
Anche oggi, pertanto, si chiede che l’Inps prenda sul serio le questioni del rispetto della trasparenza e della tutela dei diritti avviando un Tavolo di lavoro con le associazioni proprio a partire dall’emergenza legata al riconoscimento delle minorazioni civili e delle indennità collegate.
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