Formazione

Consulta, se ci sei…

Islam. In Gazzetta il decreto istitutivo del gruppo di "saggi". Appariva parziale ed escludente, ora rischia di essere un guscio vuoto. Di Angela Lano

di Redazione

Il 26 ottobre è stato pubblicato il decreto sulla Consulta islamica, voluta dal ministro degli Interni, Giuseppe Pisanu e composta, secondo quanto recita l?articolo 2, da «persone di cultura e religione islamica che, per la loro esperienza, possano offrire qualificati apporti alla trattazione dei temi di interesse del collegio, nella convinta adesione ai valori e principi dell?ordinamento repubblicano; studiosi ed esperti». Alcuni passaggi risultano modificati rispetto al progetto iniziale, circolato per settimane su tv e giornali insieme all?elenco dei musulmani da inserirvi come ?consulenti?. Infatti, così com?era stata annunciata un mese e mezzo fa, la Consulta sarebbe stata parziale ed escludente: la lista dei candidati, proposti soprattutto da Magdi Allam dalle pagine del Corriere della Sera, comprendeva quasi tutte persone o associazioni poco rappresentative. Sembrava più una ?lista di proscrizione? dei tempi passati piuttosto che una proposta ragionata. Grande esclusa, infatti, era l?Ucoii, additata in più occasioni dal giornalista italo-egiziano come il megafono di Hamas in Italia (in realtà, una delle organizzazioni che più stanno lavorando per il dialogo e per il riformismo progressista all?interno dell?islam). A bloccare i danni di tale Consulta, era giunta, a settembre, una lettera aperta a Pisanu firmata da accademici, religiosi e studiosi italiani «da anni impegnati a promuovere il dialogo con la comunità islamica in Italia» (il testo è sul sito www.ildialogo.org), in cui si chiedeva che la Consulta fosse rappresentativa delle diverse componenti teologiche e culturali dell?islam in Italia, «senza aprioristiche esclusioni che finirebbero per indebolire e forse annullare la sua autorevolezza ed efficacia». Nelle settimane scorse, poi, gli stessi candidati hanno preso le distanze dalle dichiarazioni di Allam (in particolare l??appello? del 29 settembre contro la costruzione di moschee in Italia). Uno su tutti, Feras Jabareen, imam della moschea di Colle val d?Elsa, il musulmano incoronato come ?moderato? per eccellenza dal Corriere della Sera e dal suo magazine, che gli aveva addirittura dedicato la copertina. Lo hanno seguito Omar Camilletti, della Lega islamica, Ali Baba Faye, sindacalista, e altri. Quanto a un altro nome gettonato, quello della giornalista Souad Sbai, è finito nell?ombra dopo una pesante vicenda di email, inviate sotto nickname diversi e non proprio ?politically correct?, destinate ad alcuni musulmani italiani.


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