Welfare
Consulta antiusura: “scenari inquietanti dall’impoverimento della middle class”
In occasione dell'approvazione del Rendiconto sociale al 31 dicembre 2021 la Consulta nazionale antiusura San Giovanni Paolo II e le 32 Fondazioni associate fanno emerge la fotografia del piano inclinato sui cui stanno scivolando i più fragili. Oltre 22 milioni di euro erogati lo scorso anno. Tante le azioni messe in campo anche sul fronte sovraindebitamento e azzardo. Avviata una ricerca per aggiornare e migliorare la normativa di riferimento Legge 108/1996
di Redazione
Oltre 22 milioni di euro erogati (22.464.153 per la precisione), 5.454 persone ascoltate e 970 posizioni istruite. Sono questi alcuni dei dati emersi dal bilancio al 31 dicembre 2021 che è stato approvato dall’assemblea della Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II. Un bilancio che fotografa il piano inclinato su cui sta scivolando la classe media italiana. Nel corso dell’assemblea i rappresentanti delle fondazioni associate (al momento 32) hanno anche riflettuto sul valori alla base e alle origini del servizio delle fondazioni «convinti che si possa uscire davvero dalla crisi, solo nella misura in cui ciascuno impara a farsi carico del prossimo e del suo futuro», come precisa una nota.
In 26 anni di attività le Fondazioni associate hanno effettuato 149.695 ascolti, istruito 23.629 posizioni ed erogato 495.120.097 di euro.
Guardando ai risultati del 2021 la condizione pandemica ha reso ancor più inclinato il piano sul quale le fondazioni della Consulta nazionale Antiusura vedono scivolare i più fragili: quelli che, di fronte alla crisi economica del decennio precedente, avevano cercato appigli nell’economia informale. In pratica coloro che, pur avendo un lavoro, percepivano stipendi appena sufficienti a stare a galla e, infine, una gran parte del ceto medio, spinta via via lungo il declino, dall’incapacità di reggere ai ripetuti lockdown e alla spirale inflattiva.
La Consulta sottolina come “l’accelerazione dell’impoverimento di quella che un tempo definivamo middle class apre scenari inquietanti. In particolare, in un Paese come il nostro, in cui esiste un’endemica illegalità, nei mesi scorsi ha destato particolare preoccupazione il rischio di una possibile saldatura tra disagio sociale e criminalità organizzata, che non esita a mettere a disposizione dei poveri l’enorme disponibilità di denaro sporco con il cosiddetto welfare criminale.
La classe media e soprattutto negozianti, artigiani, piccoli imprenditori, divenuti improvvisamente incapaci di onorare i debiti che avevano contratto in tempi migliori, sarebbero sempre più tentati di cercare una illusoria via di fuga, cedendo alla proposta di chi è pronto a offrire soldi facili senza chiedere troppe garanzie in cambio, salvo poi far pagare a caro prezzo il denaro prestato o a impossessarsi dell’attività di chi non può pagare”.
Dato questo quadro, il rischio di cadere nella trappola del sovraindebitamento e di una recrudescenza dell’usura è stato più volte sollevato da parte delle Fondazioni antiusura. Uno scenario inquietante, cui purtroppo si aggiungono gli effetti della nuova crisi bellica, finendo con il mettere in discussione anche le più ottimistiche previsioni di inizio anno, soprattutto a causa della vertiginosa crescita dei costi dell’energia. E a pagarne lo scotto maggiore sono le famiglie economicamente più precarie, le quali, con pervicace incisività, vedono mortificata la propria capacità di spesa, se non addirittura di sussistenza”.
“Lo squarcio profondo, aperto dalla pandemia di Covid-19 e dall’emergenza sanitaria e sociale, ha reso ancor più evidente l’importanza strategica del Terzo settore, sensibilmente più capace, rispetto al mercato e all’attuale sistema di Welfare statale, di farsi, a un tempo, risposta ai bisogni e motore di sviluppo, per il riscatto dei più deboli” sottolinea una nota della Consulta Antiusura che ricorda come in questo contesto la stessa Consulta e le fondazioni associate si siano sentite chiamate a fare la propria parte e a porsi al fianco di enti pubblici, organizzazioni e singoli cittadini, con una spiccata capacità di adattamento alle esigenze emergenti rafforzando il proprio ruolo di Rete associativa con il nuovo statuto aggiornato ai nuovi scenari normativi delineati dal Codice del Terzo settore.
Un ulteriore tassello dell’identità rinnovata della Consulta è stata l’adozione del Codice Etico, con la raccomandazione che ciascuna Fondazione associata lo faccia proprio o ne adotti uno coerente.
I rapporti con la Cei, così come con la Caritas Italiana, sono stati caratterizzati – si ricorda nella relazione – da un dialogo costante ed attenzione reciproca, intensificati anche rispetto alle sfide che la Consulta e le Fondazioni sul territorio hanno vissuto soprattutto nel periodo della pandemia. Si è ulteriormente rafforzata la collaborazione tra Caritas territoriali e Fondazioni di riferimento, con un riconoscimento reciproco e scambio di competenze e consulenze allo scopo di offrire alle persone incontrate sostegno concreto e accompagnamento tramite i rispettivi centri di ascolto, nei casi non assistibili direttamente.
Uno dei frutti della rinnovata collaborazione con Caritas Italiana è stato il contributo della Consulta Nazionale per il Rapporto 2021 su povertà ed esclusione sociale dal titolo “Oltre l’ostacolo”, presentato lo scorso ottobre proprio alla vigilia della Giornata internazionale di lotta alla povertà.
Attività del Comitato di Solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura
Nel periodo 1 gennaio – 31 dicembre 2021 sono pervenute al Comitato 501 istanze, 284 ai fini del beneficio economico dell’elargizione (per estorsione) e 217 per l’erogazione del mutuo (per usura). Dal confronto con gli anni precedenti, risulta confermata una generale diminuzione delle richieste da parte di entrambe le tipologie di vittime.
Inoltre, anche la relazione 2021 porta alla luce, accanto al consueto campo di intervento delle Fondazioni, una pluralità di iniziative e di attività molto significative svolte seppure non in maniera omogenea: iniziative di educazione finanziaria e al risparmio; interventi in materia di sovraindebitamento (Legge 3/2012); attività di microcredito; consulenza e costituzione di parte civile nei processi per usura; garanzie, sovvenzioni a titolo gratuito e beneficenze, con fondi propri.
Sono stati ben 164, sensibilmente aumentati rispetto all’anno 2020, i casi trattati in materia di Sovraindebitamento da parte di 18 Fondazioni, in collaborazione con gli Occ (Organismo per la Composizione delle Crisi) competenti; questo strumento – a seguito delle modifiche apportate dal decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, coordinato con la legge di conversione 18 dicembre 2020, n. 176 – si stia rilevando per alcune associate molto utile nella soluzione di casi non assistibili secondo gli strumenti ordinari a disposizione. Assommano a un totale di quasi 800mila euro, importo aumentato rispetto all’anno 2020, i 196 interventi effettuati complessivamente nel corso del 2021 in materia di microcredito da parte di 10 Fondazioni associate.
Otto Fondazioni hanno dichiarato di aver seguito casi di usura conclamata nel corso dell’anno 2021, per un totale di 22 casi trattati con esiti differenti.
Nei casi non assistibili con l’ausilio dei fondi statali, per mancanza dei requisiti minimi richiesti dalla normativa, 24 Fondazioni hanno attinto alle proprie riserve disponibili per intervenire con garanzie, sovvenzioni a titolo gratuito e beneficenze. I numeri che emergono parlano di un totale di 565 casi trattati per oltre un milione di euro.
Attività di contrasto all’azzardo
Nel settore dell’azzardo la Consulta Nazionale Antiusura avanza alcune richieste per misure essenziali nel dopo pandemia.
- Ogni intervento nel settore dell’azzardo deve mirare a ridurre non solo l'offerta ma anche il consumo di gioco d'azzardo.
- La pubblicità al gioco d'azzardo, già inibita con legge entrata in vigore nel 2019, va rapidamente estinta in maniera assoluta e senza deroghe di sorta. La giurisprudenza favorevole a Comuni e Regioni deve tradursi in codificazione nazionale, tenendo conto delle sentenze dei giudici della Corte costituzionale e del Consiglio di Stato che confermano la imprescindibilità del contributo normativo e regolamentare di Regioni e Comuni in materia di contrasto all’azzardo. Le Aziende sanitarie devono dispiegare l'offerta di presa in carico terapeutico e predisporre la sorveglianza sanitaria su tutti i locali dove si esercita gioco d'azzardo.
- Recepire rapidamente le Raccomandazioni del Direttore Generale della Prevenzione sanitaria (12 luglio 2021).
Secondo la Consulta nazionale antisura, infine, “gli strumenti che abbiamo a disposizione per prevenire e contrastare il sovraindebitamento e l’usura, come pure l’azzardo (che di “gioco” non ha nulla) non sono più, da tempo, all’altezza delle necessità, dell’emergenza che tocchiamo con mano ogni giorno ad ogni latitudine in Italia”.
La Legge n.108 del 1996 – al cui varo contribuì in maniera decisiva la stessa Consulta Nazionale – va profondamente ripensata, rivista e superata, perché – si sottolinea – "a 25 anni dal suo varo non è più in grado di dare quelle tempestive risposte che centinaia di migliaia di persone, di famiglie, ci supplicano di dare loro per non cadere o restare ostaggi della criminalità piccola, media e grande del Paese. Ci aspettiamo impegni concreti per superare le tante assurdità che incontriamo ogni giorno sulla strada della giustizia e della promozione della dignità umana".
Il fenomeno dell’indebitamento e dell’usura è un fenomeno in grande evoluzione – si ricorda in una nota – , tanto più in questo periodo pandemico. Per questo motivo, per poter individuare eventuali contro misure o interventi di contrasto, è necessario un approfondimento di analisi per comprendere l’entità effettiva del fenomeno, i meccanismi che lo generano e gli strumenti che lo possono disinnescare.
Su questi presupposti si basa la decisione della Consulta Nazionale di affidare all’Università Cattolica del Sacro Cuore, sotto la responsabilità scientifica della prof.ssa Antonella Sciarrone Alibrandi, l’incarico di predisporre una Ricerca proprio con lo scopo di analizzare possibili miglioramenti degli articoli 14 e 15 della legge 108/96. L’obiettivo è poter illustrare i risultati dello studio in occasione della prossima assemblea nazionale in programma a ottobre prossimo.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.