Non profit

Consulta Antiusura: “Bene retromarcia della FIGC su sponsor e azzardo”

Mons. Alberto D’Urso (Consulta Antiusura) chiama il Presidente Tavecchio (FIGC): “L’azzardo non rispetta l’essere umano, lo svuota nelle tasche e nella dignità. Si è chiusa finalmente una brutta pagina della storia della Nazionale di Calcio italiana"

di Redazione

Il Presidente della Consulta Nazionale Antiusura Mons. Alberto D’Urso plaude al Presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio, Carlo Tavecchio, che si è impegnato a non rinnovare il contratto di sponsorizzazzione con la Gamenet Intralot: “Si è chiusa finalmente una brutta pagina della storia della Nazionale di Calcio italiana. I nostri numerosi appelli hanno portato il presidente della FIGC Carlo Tavecchio, a cambiare campo, a stare dalla parte della vita, del gioco che educa e che forma al rispetto delle regole e delle persone. L’azzardo non rispetta l’essere umano, lo svuota nelle tasche e nella dignità. La retromarcia ha riconciliato non poche persone con il mondo del calcio”.

Mons. Alberto D’Urso ha subito chiamato il presidente Tavecchio, con il quale nei mesi scorsi aveva avuto duri scontri telefonici, per congratularsi per aver riconosciuto che quella sponsorizzazione è stata un grave errore. Fin dal primo momento della sottoscrizione del contratto lo ha pressato con lettere, fax, comunicati stampa e manifestazioni pubbliche.

A Bari con il giornalista del Corriere della Sera, Sergio Rizzo e con il Presidente dell'Associazione Italiana Calciatori Damiano Tommasi, Mons. Alberto D’Urso, in collaborazione con il Cartello “Insieme contro l’azzardo”, coordinato dall’avv. Attilio Simeone, ha organizzato una tavola rotonda nell’ambito della quale è confluita la grande protesta che la società civile stava maturando sull” “azzardata sponsorizzazione”. Nell’occasione la Consulta Nazionale Antiusura ha raccolto il malcontento delle famiglie, del mondo della scuola e dell’università, dei giovani, di tutte le Fondazioni antiusura italiane e anche di una parte degli organi di informazione che hanno dato risalto ampio alla manifestazione, i quali quotidianamente soffrono e subiscono immagini pubblicitarie televisive che incitano all’azzardo e inneggiano alla “Dea bendata” per risolvere i problemi delle crisi economiche delle famiglie, dei licenziamenti e delle crisi aziendali.

La Intralot si è servita anche della Nazionale azzurra per entrare nelle case degli italiani e spingerli a rovinarsi con le macchinette mangiasoldi, con il silenzio-assenso di molti calciatori ed esponenti del mondo del calcio, dai quali ci si aspetta anche un dignitoso e doveroso dietrofront .

Ma il pressing sul Presidente Tavecchio è continuato anche fuori dai circoli mediatici e pubblici. A lui, infatti, si è attribuita la responsabilità di aver macchiato la maglia azzurra di calcio, simbolo e modello supremo dello sport agonistico per tanti bambini, di un marchio che promuove la rovina fisica, morale e psicologica della persona.

“Il mio auspicio è che questa brutta storia conclusasi con il lieto fine sia da esempio a tante imprese italiane, calciatori e società sportive che dietro l’alibi della crisi economica e del pareggio dei bilanci si legano alle lobby dell’azzardo. Si tratta di denaro collegato tante volte alla criminalità organizzata, intriso della sofferenza di tante persone malate di ludopatia, che non incentiva il benessere economico e sociale del Paese. L’azzardo non produce Pil, brucia economia e persone. Alle società sportive rivolgo l’appello a tenere sempre alta la bandiera italiana della vita attraverso lo sport affinché sia veicolo sempre dei grandi valori di libertà, socialità e orgoglio nazionale”.


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