Cgm Finance, il sistema finanziario consortile specializzato nel sostegno allo sviluppo della cooperazione sociale, ha comunicato i risultati del primo semestre dell’anno. I dati mostrano una crescita dell’11% del volume di raccolta rispetto al primo semestre del 2023 e una sostanziale tenuta dello stock degli impieghi, pari al 2%, con riferimento allo stesso periodo. Tra gli altri aspetti significativi del semestre, l’ammissione di 11 nuovi soci nel consorzio da parte del consiglio di amministrazione e il dato del 52% dei soci ha almeno una tipologia di scambio mutualistico, ossia un contratto di deposito o un finanziamento.
Più finanziamenti
L’incremento della raccolta, spiega Cgm in una nota, è determinato dalla buona remunerazione che il consorzio continua ad assicurare ai soci rispetto al mercato. Il flusso di finanziamenti del primo semestre è in linea con quello dell’esercizio precedente ed evidenzia un dato in controtendenza con quello del sistema bancario. Permane una situazione generale di riduzione degli impieghi pur in una fase di decremento dei tassi.
Settori trainanti
I settori più dinamici nei quali si registrano segnali di ripresa degli investimenti da parte di imprese sociali, precisa la nota,sono quelli produttivi e tecnologici (in particolare ad opera di cooperative sociali di tipo b). Bene anche i finanziamenti a lungo termine per l’acquisizione di immobili da destinare a gestione servizi residenziali o diurni di cooperative impegnate in attività di cura e accoglienza.
Scambi virtuosi
Continuano gli scambi con partner del sistema offerta al Terzo settore, quali banche (qual Banco Bpm), fondo di impatto (Sefea Impact), fondazioni (Peppino Vismara) e operatori del sistema cooperativo (Cfi). Infine, L’utilizzo degli strumenti di garanzia del Fei (Invest Eu) determina una copertura del rischio impiego quasi totale.
Foto di Hans-Peter Gauster su Unsplash
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.