Welfare

Consiglio Onu per i diritti umani: via gli Stati sabotatori

Così oggi a Ginevra l'Alto commissario dell'Onu per diritti umani Louise Arbour

di Redazione

No agli Stati sabotatori nel nuovo Consiglio dell’Onu per i diritti umani: il Consiglio dovra’ essere composto da Paesi pronti ad impegnarsi per i diritti umani. Ne devono invece essere esclusi quegli Stati che agiscono contro la promozione delle liberta’ fondamentali, che fanno opera di sabotaggio, ha affermato oggi a Ginevra l’Alto commissario dell’Onu per diritti umani Louise Arbour. A pochi giorni dal voto dell’Assemblea generale dell’Onu che ha creato il nuovo organo chiamato a sostituire la storica ma scredidata Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani, Arbour ha espresso ”entusiasmo” per la decisione. Benche’ frutto di un compromesso, la nuova istituzione ”sara’ utile. Spero che costituira’ l’occasione per un rinnovamento” e per la nascita di una nuova ”cultura” dei diritti umani. Malgrado le riserve espresse dagli Stati Uniti, uno dei quattro Paesi che mercoledi’ scorso hanno votato contro la creazione del Consiglio, anche Washington appare pronto a partecipare al nuovo organo, ha sottolineato l’Alto commissario. Secondo Arbour le novita’ introdotte per l’elezione dei membri del Consiglio e l’introduzione dell’esame periodico e universale della situazione dei diritti umani in tutti i Paesi costituiscono importanti innovazioni. ”La risoluzione che ha creato il Consiglio chiede che i Paesi membri assumano impegni nel settore dei diritti umani”, ha ricordato. Secondo Arbour, l’organo dovra’ essere inclusivo e non omogeneo, ma ”dovrebbero esserne esclusi i Paesi il cui comportamento indica che lavorano contro gli obiettivi del Consiglio”, contro la promozione e la difesa dei diritti umani”, ha affermato. Aspettando la prima sessione del Consiglio, in programma il 19 giugno a Ginevra, l’ultima sessione della Commissione dei diritti umani, da lunedi’ prossimo a Ginevra sara’ probabilmente di breve durata. Tutte le decisioni saranno infatti trasmesse al Consiglio. Questo creera’ inevitabilmente dei ritardi, ma non ”un vuoto”, ha detto Louise Arbour. Per l’Alto commissario e’ inoltre fondamentale che il progetto di Convenzione per la tutela contro le sparizioni forzate (desaparecidos) elaborato dalla Commissione sia adottato al piu’ presto. Composto da 47 membri (la Commissione ne conta 53), il nuovo Consiglio sara’ un organo sussidiario dell’Assemblea generale, terra’ almeno tre sessioni per almeno 10 settimane all’anno (invece di una sola sessione di sei settimane) e disporra’ di un meccanismo di valutazione periodico universale per valutare il rispetto degli obblighi in materia di diritti umani di tutti gli Stati membri dell’Onu. I membri del Consiglio saranno eletti dall’Assemblea generale a maggioranza assoluta per un periodo di tre anni e non rieleggibili dopo due mandati consecutivi. I candidati al Consiglio sono invitati a formulare impegni volontari in materia di diritti umani.


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