Cultura

Consiglio Oim: serve coerenza politica sull’immigrazione

Oggi a Ginevra si tiene la 90esima sessione del Consiglio dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni, sul tema della coerenza delle politiche migratorie.

di Chiara Brusini

Si apre oggi a Ginevra la 90ma Sessione del Consiglio dell?Organizzazione Internazionale per le Migrazioni Oim con la riflessione che senza una maggiore coerenza nelle politiche migratorie nei e tra i governi, non sarà possibile soddisfare i bisogni, in continuo cambiamento, del mercato globale del lavoro né raggiungere gli obietti di sviluppo. Il divario tra i paesi ricchi e quelli poveri si accentuerà sempre più e la coesione sociale, nel cosiddetto mondo della globalizzazione, resterà un traguardo lontano. Durante la riunione annuale di due giorni, i 116 Stati Membri dell?Oim che partecipano alla riunione del Consiglio si concentreranno sul progredire ?Verso una Coerenza Politica per la Migrazione? all?interno del ?Dialogo Internazionale sulla Migrazione?. ?Alcune realtà della nostra società, nella quale i migranti giocano un ruolo chiave, richiedono politiche migratorie coerenti a tutti i livelli di governo. Questo bisogno è stato ormai identificato come una priorità dagli Stati Membri dell?Oim? ha detto Brunson McKinley, Direttore Generale dell?Oim. Benché la migrazione sia trasversale a molti interessi di settore come: commercio, lavoro, sicurezza, salute, previdenza sociale assistenza umanitaria e sviluppo, un coordinamento politico a garanzia del fatto che le politiche di un settore non mettano a rischio quelle degli altri, è spesso poco esercitato o del tutto carente. Ciò accade non solo ai livelli nazionali ma anche ai livelli regionali ed internazionali. Ai giorni nostri, il fattore migratorio deve essere tenuto in considerazione in modo trasversale dagli altri domini della politica, proprio come avviene per le questioni relative all?ambiente che hanno un peso sempre maggiore nella programmazione politica ai livelli nazionali e globale. Secondo la Banca Mondiale, circa l?86% della forza lavoro mondiale proverrà, durante il decennio corrente, dalle regioni del mondo in via di sviluppo, nella misura in cui i paesi sviluppati continuano a sperimentare un calo della natalità e un progressivo invecchiamento della popolazione. ?A livello internazionale, c?è consenso sulla necessità di governare la migrazione. Ci sono tuttavia messaggi discordanti su questioni come quella della migrazione per motivi di lavoro. Una sfida decisiva per il futuro sarà nel trovare risposte che corrispondano all?offerta e alla domanda di lavoratori e professionisti internazionali. Dovremo poi affrontare questioni come quella demografica, le dinamiche dei mercati, l?integrazione sociale e l?identità culturale?, dice Gervais Appave, Direttore del Dipartimento Politiche Migratorie e Ricerca.


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