Politiche sociali

Consiglio nazionale del Terzo settore, le sfide di una stagione cruciale

Il nuovo Consiglio nazionale del Terzo settore si è insediato lunedì 20 gennaio. Presieduto dal viceministro Maria Teresa Bellucci, è l'organismo di consultazione istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Intervista a Maurizio Mumolo, direttore del Forum nazionale del Terzo settore, eletto vicepresidente

di Daria Capitani

Si è insediato ufficialmente lunedì 20 gennaio il nuovo Consiglio nazionale del Terzo settore, l’organismo di consultazione degli enti del Terzo settore a livello nazionale istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che resterà in carica tre anni. I 74 componenti designati si sono riuniti alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone e del viceministro Maria Teresa Bellucci, che presiede il Consiglio nazionale.

Come riportato sul sito del dicastero, il ministro Calderone ha sottolineato l’attenzione al Terzo settore «per la prossimità degli enti ai bisogni delle persone, fondamentale per l’attuazione e il costante miglioramento delle politiche sociali e lavorative che il Ministero sta perseguendo». Diverse sfide attendono l’organismo all’interno del quale sono rappresentate più competenze come espressione delle diverse realtà del Terzo Settore, della pubblica amministrazione e del mondo delle professioni.

Nel suo intervento, il viceministro Bellucci, presidente del Consiglio nazionale del Terzo settore, ha sottolineato la volontà di portare avanti il dialogo: «Sarà nostro compito lavorare insieme e monitorare l’attuazione delle politiche, riformandole laddove necessario», si legge sul sito del Ministero, «nel solco di quanto fatto in questi due anni di governo anche attraverso la prima legge di riforma del Codice del Terzo settore, approvata a luglio 2024 e l’azione di rafforzamento del ruolo del Consiglio nazionale come sede istituzionale di analisi e confronto. Con l’Open Runts abbiamo aperto a tutti i cittadini il Registro unico nazionale del Terzo settore per garantire maggiore trasparenza e la concreta azione di promozione dell’amministrazione condivisa tra enti pubblici ed Ets. Tanti gli obiettivi raggiunti insieme e altrettanti quelli futuri per continuare a valorizzare, promuovere, tutelare e semplificare la vita del mondo della solidarietà sociale».

Nel corso della seduta, il direttore del Forum nazionale del Terzo settore Maurizio Mumolo è stato eletto vicepresidente all’unanimità. Lo abbiamo intervistato.

Quali sono stati i temi in discussione nella prima seduta?

Dopo l’insediamento e l’elezione della vicepresidenza, il Consiglio ha effettuato una ricognizione sugli atti che si stanno perfezionando per quanto riguarda l’attuazione conclusiva del percorso di riforma del Codice del Terzo settore. C’è stato anche un passaggio deliberativo: in materia di semplificazione delle procedure amministrative, è stata introdotta la possibilità per le piccole organizzazioni di dotarsi di uno schema di bilancio semplificato. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha predisposto una griglia che è stata approvata dal Consiglio nazionale del Terzo settore. Il decreto prevede l’intesa di tre Ministeri, ora dovrà passare al vaglio dei dicasteri della Giustizia e dell’Economia. Si tratta di un tema molto sentito dal mondo delle piccole associazioni, che costituiscono circa il 60-70% del totale degli enti del Terzo settore.

Il nuovo Consiglio nazionale del Terzo settore ha di fronte a sé molte sfide.

Rispondendo a nome del Forum nazionale del Terzo settore, posso dire che i prossimi anni saranno una fase assolutamente cruciale: il Terzo settore, dopo quasi dieci anni dall’inizio del percorso di riforma, attende a breve il via libera dell’Unione europea al nuovo impianto fiscale. Si tratta di un passaggio molto delicato, che potrà comportare grandi cambiamenti nella vita delle organizzazioni, e che necessita quindi di massima attenzione e impegno per accompagnare e sostenere gli enti nella transizione, soprattutto per quanto riguarda alcune norme che richiedono delle interpretazioni da parte dell’amministrazione finanziaria. Il Consiglio nazionale del Terzo settore, da questo punto di vista, dovrà svolgere un ruolo importante, anche attraverso le figure tecniche di cui è composto. L’ultimo pacchetto di norme riguarda la parte relativa ai controlli delle organizzazioni del Terzo settore. La legge prevede un controllo periodico sugli enti iscritti al Runts: noi riteniamo che debbano essere tanto più penetranti quanto più grande è l’organizzazione e credo che questo sia un orientamento condiviso.

Che cosa auspica il Forum del Terzo settore per il futuro?

Quello che ci aspettiamo è che si apra una nuova fase di sviluppo e sostegno per il mondo del Terzo settore perché rappresenta un pezzo importante della nostra società e anche dell’economia del Paese. Questo comparto va fortemente sostenuto con strumenti adeguati, ci aspettiamo che si apra una nuova stagione di implementazione e manutenzione della riforma, in grado di valorizzare il contributo insostituibile di questo settore.

Sulla legge di bilancio approvata lo scorso 28 dicembre giungono segnali di forte preoccupazione da più parti. Alcuni dei punti su cui si concentra l’attenzione sono la stretta sulle detrazioni fiscali per i donatori con un reddito superiore ai 75mila euro, il vincolo sulle spese e gli investimenti del Terzo settore che rischia di tagliare la capacità erogativa delle fondazioni e degli altri enti erogativi a finalità sociali, il mancato rifinanziamento del Fondo nazionale per la povertà educativa. Il Consiglio insediatosi lunedì potrà avere un ruolo su questi temi?

Bisogna dare atto a questo governo di aver rivitalizzato la funzione del Consiglio, l’ha riunito molte volte. Voglio ricordare che l’organismo di cui ho assunto la vicepresidenza ha un ruolo consultivo, affianca l’istituzione ministeriale nello svolgimento delle sue prerogative in materia di ordinamento, ma l’azione amministrativa spetta sempre al governo. Le istanze del Terzo settore hanno naturalmente un riverbero ma vivono attraverso la voce degli organismi di rappresentanza: il Forum è intervenuto più volte su queste materie durante tutto il percorso della legge di bilancio. Nella seduta è stata posta la questione dei vincoli per l’acquisto di beni e servizi e il viceministro si è detta fiduciosa che in sede di predisposizione del decreto attuativo venga tenuto in considerazione l’ordine del giorno che chiede l’esclusione degli enti del Terzo settore da questi obblighi.

In apertura, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone e il viceministro Maria Teresa Bellucci all’insediamento del Consiglio nazionale del Terzo settore.

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