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consenso bipartisan e tempi stretti: l’identikit del ddl
Procede al Senato l'esame del nuovo 5 per mille
di Redazione
Il provvedimento indica i destinatari della misura fiscale, ma demanda a un decreto i dettagli sulle iscrizioniPresentato all’inizio di febbraio da un nutrito gruppo di senatori e deputati di entrambi gli schieramenti che si riconoscono nell’Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà (tra i firmatari il vicepresidente del Senato, Vannino Chiti; il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi; il presidente dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri; l’onorevole Ugo Sposetti, della commissione Finanze), il disegno di legge 1366 che stabilizza il 5 per mille è composto da un solo articolo.
In base alle nuove norme, saranno ammessi al beneficio le onlus, le associazioni di promozione sociale, le associazioni e le fondazioni riconosciute, gli enti di ricerca scientifica e sanitaria, le università, nonché le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal Comitato Olimpico.
È previsto un decreto annuale (di natura non regolamentare, del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dei titolari dell’Istruzione e del Lavoro, di concerto con il ministro dell’Economia) che dovrà definire «le modalità di richiesta, le liste dei soggetti ammessi al riparto e le modalità del riparto delle somme».
Nella relazione che accompagna il ddl, si sottolinea che l’importanza del ruolo del terzo settore soprattutto nella crisi internazionale che colpisce anche l’Italia: esso, secondo i presentatori del provvedimento, «rappresenta un settore decisivo per la tenuta del nostro modello sociale», tanto più perché ha «come fine primario la solidarietà che è sempre stata un elemento distintivo del nostro Paese».
L’8 aprile scorso la commissione Finanze e Tesoro ha unanimente affidato il compito di relatore al senatore Pd, Giuliano Barbolini. Inoltre, su iniziativa di un gruppo di componenti la stessa commissione, il presidente Mario Baldassarri ha avanzato richiesta al presidente Schifani per ottenere la sede deliberante.
«Questo vuol dire», commenta Emmanuele Forlani, coordinatore della segreteria dell’Intergruppo, «che l’iter del ddl potrebbe velocizzarsi e che è dunque realistico pensare a una approvazione in tempi brevi».
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