Welfare

Congresso Usa: Cheney impedì inchiesta Enron

E' quanto viene denunciato nel rapporto finalmente pubblicato dagli investigatori di Capitol Hill

di Paolo Manzo

Il presidente Dick Cheney ha impedito il completo svolgimento dell’inchiesta del General Accounting Office, il braccio investigativo del Congresso degli Stati Uniti, sul ruolo avuto dalle grandi corporation, Enron in testa, nella formulazione della politica energetica della Casa Bianca. E’ quanto viene denunciato nel rapporto finalmente pubblicato dagli investigatori di Capitol Hill che nel febbraio del 2002 avevano, senza successo, sfidato in un’aula giudiziaria il rifiuto del vice presidente di consegnare loro i documenti relativi agli incontri sostenuti con rappresentanti dell’industria energetica dalla task force per l’Energia, che Cheney stesso guidava. Ma anche in assenza di questi documenti, gli investigatori non hanno dubbi sul fatto che i colossi dell’industria energetica americana abbiano giocato un ruolo importante nella formulazione della ricetta energetica dell’amministrazione Bush. Una riforma – che prevede grandi incettivi fiscali per le compagnie petrolifere e la ripresa dell’esplorazione petrolifera anche in aree protette, come la Riserva naturale dell’Alaska – che e’ stata bloccata per due anni al Congresso ed ora la Casa Bianca propone come la risposta agli enormi problemi energetici del paese che il black out del 14 agosto ha messo a nudo. Nel rapporto si legge infatti che il ministro dell’Energia, Spencer Abraham, ha discusso, in incontri riservati, la bozza del piano energetico dell’amministrazione Bus con ”alti dirigenti di compagnie petrolifere, elettriche, nucleari, minerarie, chimiche e del gas”. Dirigenti che sono stati, insieme ai ”lobbisti” che lavorano per suddette compagnie, praticamente gli unici consulenti della task force che George Bush, appena insediatosi alla Casa Bianca all’inizio del 2001, affido’ a Cheney, che fino a pochi mesi prima aveva guidato la Halliburton, il gigante petrolifero ora al centro di uno scandalo per il modo con cui l’amministrazione Bush gli ha affidato, senza gara d’appalto, un lucroso contratto per lo sfruttamento dei pozzi petroliferi in Iraq. Nella lista dei consulenti della task force, sostengono ancora gli investigatori del Gao, erano invece pochi i nomi di esperti accademici, leader dei gruppi ambientalisti e dei ”think tank” indipendenti. Nonostante il rifiuto di Cheney di consegnare il materiale agli investigatori incaricati di indagare subito dopo l’enorme scandalo suscitato dalla bancarotta fraudolenta della Enron, la compagnia di Houston fondata e guidata dall’amico personale di Bush, Kenneth Lay, gli investigatori del Gao hanno basato la loro indagine sui documenti ottenuti dal dipartimento dell’Energia. E riguardo a Lay hanno stabilito che ebbe un incontro di mezz’ora con lo stesso Cheney. David Walker, il capo degli investigatori del Gao, ha usato il rapporto per lanciare un nuovo atto d’accusa contro la Casa Bianca, dicendo che e’ la prima volta che non e’ stato in grado di completare il suo lavoro d’inchiesta da quando ha assunto la guida dell’ufficio, nel 1998. ”Il Congresso ed il popolo americano hanno il diritto di conoscere le informazioni che stavamo cercando di ottenere” ha dichiarato. Non si sono fatte attendere le dichiarazioni dei democratici che avevano, quando avevano ancora il controllo del Senato, autorizzato l’inchiesta del Gao. ”Gli americani non sapranno mai la verita’ perche’ la Casa Bianca ha scelto di ostacolare piuttosto che aiutare il lavoro degli investigatori” ha detto Joseph Lieberman, il senatore del Connecticut che e’ uno dei candidati alla nomination democratica.


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