Formazione

Congresso Slow Food: Petrini, sto con Alemanno

Cinquecento delegati da tutta la penisola al congresso dell'associazioni del non profit enogastronomico. Petrini «meglio Alemanno di Blair»

di A. Capannini

«I semplici non sapevano che la cosa era impossibile e per questo la fecero»; così ? con la citazione di un proverbio cinese – Carlo Petrini apre il Congresso nazionale Slow Food a Riva del Garda, riferendosi all?incredibile sviluppo dell?associazione da lui presieduta in Italia e nel mondo.
Almeno 500 persone, giunte da tutta la penisola, hanno seguito il discorso di Petrini, applaudendo spesso.
Nella sala del Palacongressi del comune gardesano sedeva in prima fila il ministro delle Politiche Agricole Giovanni Alemanno, il quale ? come sottolinea Petrini – porta avanti una politica in difesa delle piccole produzioni agricole e di estrema cautela verso gli organismi geneticamente modificati, ovviamente condivisa da Slow Food.
Accanto, Enzo Ghigo, presidente della Regione Piemonte e Guido Tampieri, assessore all?Agricoltura della Regione Emilia-Romagna (le due regioni si sono impegnate nella realizzazione del grande sogno petriniano, la prima Università di Scienze Gastronomiche al mondo).
Dall?India, la delegazione composta da rappresentanti dell?associazione Navdanya (sostenuta da Vandana Shiva, autorità affermata a livello mondiale nel campo dello studio e della difesa della biodiversità) e da delegati dei grandi partiti contadini indiani, porta il discorso ? con le parole di Sayed Afsar Jafri – sulle grandi tematiche della globalizzazione, sull?azzeramento della biodiversità provocato dalle multinazionali, sul progressivo impoverimento delle classi rurali. «Difendete la biodiversità ? ha affermato Jafri ? e difenderete la pace». Affermazioni alle quali che Carlo Petrini si è riferimeto spesso nel suo discorso. «Oggi dobbiamo imparare a convivere con la complessità: saper gestire questa sfida è il grande compito che ci attende».
Memoria della cultura gastronomica, diritto al piacere alimentare anche per coloro che vivono nei paesi in via di sviluppo, affrancamento dell?agricoltura dal fallimentare sistema delle sovvenzioni e degli aiuti: questi sono alcuni dei temi sui quali si dovrà misurare la classe politica di fronte alla sfida della globalizzazione agroalimentare.
Carlo Petrini ha incoraggiato il ministro Alemanno a perseverare nelle sue coraggiose posizioni che guardano oltre gli schieramenti di parte, e a mantenere una visione complessiva del mondo agricolo. «E? singolare come oggi io, che sono sempre stato di sinistra, mi trovi in sintonia con questo giovane politico. Anche questo è un segno di complessità: invece non sono d?accordo con la politica di Blair, acriticamente aperta al transgenico, né Slow Food è mai riuscita a collaborare attivamente con le tre organizzazioni rappresentative degli agricoltori italiani».
Totale sintonia e collaborazione anche con il Presidente della Regione Piemonte, con il quale, come Enzo Ghigo stesso ha sottolineato, Slow Food ha costruito un evento promozionale e culturale ormai affermato in tutto il mondo, quello del Salone del Gusto.
Il ministro Giovanni Alemanno ha affermato: «Non bisogna avere un approccio separato rispetto a tre argomenti di enorme importanza: l?ambiente, l?alimentazione e l?agricoltura. E in questo Slow Food ha avuto ragione: ha posto l?accento sulla qualità del cibo, senza perdere di vista il legame con il territorio e il mantenimento delle pratiche tradizionali. Il problema fondamentale degli Ogm è che la loro diffusione rischia di farci perdere la libertà di scelta: infatti, con l?introduzione della tolleranza, potrà succedere che ce li troveremo nel piatto senza saperlo».

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