Formazione

Congresso Prc. L’adesione di Ingrao

L'anziano leader comunista sceglie di aderire al Prc il primo giorno del congresso, che si è aperto a Venezia con la relazione di Bertinotti

di Ettore Colombo

Pietro Ingrao e’ la carta a sorpresa che Fausto Bertinotti ha calato in apertura del congresso piu’ importante e delicato della sua stagione alla guida di Rifondazione comunista. L’adesione dell’ultimo dei grandi leader del Pci, diventato negli ultimi anni coscienza critica della sinistra e fautore dell’impegno pacifista, segna un risultato di grande prestigio per Bertinotti, impegnato in quello che ha confermato essere il suo ultimo congresso da segretario di un partito dove restano resistenze alla svolta che ha portato all’accordo con l’Unione di Romano Prodi. Il rapporto fra Ingrao e Rifondazione non e’ una novita’ perche’ da tempo quello che era stato uno dei dirigenti piu’ importanti al Pci (spesso in contrapposizione a Giorgio Amendola) aveva un interlocutore per molti aspetti privilegiato nel partito guidato da Bertinotti. Ma finora Ingrao, dopo una breve permanenza nel Pds, aveva preferito conservare una collocazione fuori dai partiti, mostrando di considerare finita la sua stagione di impegno politico diretto. Ora invece, con la lettera letta da Bertinotti a un congresso che in piedi ha applaudito, Ingrao ha chiesto alle ”care compagne e cari compagni” del Prc di essere accolto, sulla soglia dei novant’anni, ”nella vostra organizzazione e nella vostra lotta”. Una scelta che Ingrao spiega essere maturata nella mobilitazione per la pace e contro la guerra, e nell’approdo, comune a Bertinotti, alla non violenza come speranza di un ”agire politico” capace di incidere in forme nuove sul ”potere di stati e di imperi” che hanno nelle mani ”strumenti tanto terribili e nuovi circa la vita e la morte”. Se la tessera presa da Ingrao e’ ”un dono straordinario” e il ”viatico piu’ bello” per il Prc, come ha detto Bertinotti, le altre componenti della sinistra, in particolare della sinistra dei Ds, accolgono sportivamente la scelta del vecchio dirigente comunista che finora, tenendosi fuori dai partiti, era stato un riferimento valido per tutti. Nel correntone Ds si nega ogni gelosia. Sia perche’, come nota il coordinatore Fabio Mussi, Ingrao ”non apparterra’ mai solo a Rifondazione comunista” ma restera’ un riferimento per la sinistra, sia perche’, come aggiunge Pietro Folena, Ingrao compie un passo coerente e ”quasi naturale”, nel momento in cui il Prc fa la scelta di giocare assieme al centro sinistra la sfida del governo. Anche per Cesare Salvi, la scelta di Ingrao arricchisce tutta la politica italiana, e non solo il partito al quale aderisce.

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