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Congo: Tensione ancora alta a Bukavu

Vita ha raccolto la testimonianza di un giornalista italiano, tra i pochissimi rimasti nella città martoriata della Repubblica Democratica del Congo

di Joshua Massarenti

A Bukavu, nel Sud Kivu (a est della Repubblica Democratica del Congo), la situazione rimane ancora drammatica. Questo è quanto riferisce da Bukavu Francesco Fontemaggi, inviato speciale dell?agenzia di stampa francese Afp, contattato telefonicamente da Vita.

?Saccheggi, violenze sessuali, esecuzioni sommarie nei confronti dei civili sono ancora all?ordine del giorno? afferma Fontemaggi. ?Nemmeno gli occidentali sono al riparo delle violenze che stanno devastando la città? ha aggiunto il giornalista italiano, rinchiuso nel compound della MONUC (Missione delle Nazioni Unite in Repubblica Democratica del Congo). ?Il problema? prosegue ?riguarda soprattutto il personale della MONUC, accusata dalla popolazione civile di non fare nulla contro i ribelli guidati dal generale Nkunda. Ma anche i pochi giornalisti internazionali presenti sono sottoposti a pressioni costanti da entrambi le fazioni perché da un lato c?è chi ci accusa di essere a favore dei ribelli mentre dall?altra parte ci viene rimproverato di sostenere il governo di Kinshasa e l?esercito ufficiale, nonché le comunità congolesi a loro favorevoli?. Peggio stanno di certo i ?civili e i nostri colleghi congolesi? tiene a precisare Fontemaggi. ?Un fratello di un giornalista congolese è stato ucciso per errore perché confuso con un noto giornalista indipendente di ?Radio Rehema?, una radio protestante locale, il quale si è rifugiato presso gli uffici della Monuc?.

A Bukavu sono in corso dal 27 maggio scorso scontri violenti tra fazioni rivali del nuovo esercito congolese che avrebbero sinora provocato una cinquantina di morti (civili e militari), alcune centinaia di feriti, e qualche migliaia di rifugiati e sfollati (tra cui 2000 presenti a Cyangugu, in Rwanda). L?inserruzione è guidata da un ex vice comandante della regione militare di Bukavu, Jules Mutebuzi, grazie all?appoggio di ex ribelli dell?Rcd-Goma (sostenuto dal Rwanda) capeggiati dal generale Laurent Nkunda. Entrambi giustificano l?insurrezione chiamando in causa le presunte persecuzioni di cui sarebbero vittime a Bukavu i Banyamulenge, dei cittadini congolesi con origini rwandesi (che risalgono per molti di loro ad oltre un secolo fa). Un?altra versione mette invece in rilievo le insofferenze del generale Nkunda, privo di funzioni all?interno del nuovo esercito congolese in seguito alla sua partecipazione nei massacri di Kisangani nel maggio 2002.

Martedì scorso, gli insurrezionisti avevano firmato un accordo di cessate il fuoco con un generale dell?eserrcito regolare congolese sotto l?egida della Monuc. Ma il giorno successivo, gli uomini di Nkunda hanno rotto l?accordo occupando la città di Bukavu. L?incapacità dei caschi blu a liberare Bukavu ha provocato in tutto il paese la collera dei congolesi contro la Monuc. A Kinshasa, la capitale della RDC, migliaia di studenti hanno attaccato i locali delle Nazioni Unite. Fonti non ufficali parlano di una dozzina di persone uccise durante gli scontro con la polizia.

Un altro accordo era stato raggiunto tra Nkunda e la Monuc che prevedeva il ritiro degli insurrezionisti da Bukavu. ?I ribelli si sono ritirati dal centro? afferma Fontemaggi, ?ma non dalla città. Anzi, occupano ancora i punti strategici di Bukavu, come le colline situate a ovest del capoluogo dove si trovano le principali installazioni dei mezzi di communicazione?.

Da quanto riferisce a Vita l?inviato dell?Afp, le ultime novità riguarda no invece ?i movimenti di truppe verso l?interno del Paese?. Secondo fonti non ancora confermate, ?vi sarebbero colonne di soldati del generale Nkunda che si starebbero dirigendo da stamane verso Est, a Walikale (70 km a nord-ovest di Bukavu), ma anche verso Sud, a Uvira (al confine con il Burundi) ecc. In città, la gente ne sta già parlando e questo desta molta preoccupazione perché gli spostamenti degli insurrezionisti a Est preannunciano probabilmente la ripresa della guerra in Repubblica Democratica del Congo?.

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