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Congo: storica visita di Kabila nell’est del Paese

Il presidente della Repubblica Democratica del Congo è atteso settimana prossima nell'est della Rdc per una tournée simbolica

di Joshua Massarenti

Per la prima volta da quando è succeduto a suo padre (gennaio 2001), il presidente della Rdc Jospeh Kabila ha annunciato una visita ufficiale di dieci giorni nell’est del Paese prevista per la settima prossima.

“Il viaggio nell’est era programmato l’anno scorso. Ma per via degli incidenti, sia nell’est che a Kinshasa, non ho potuto compiere questo viaggio” ha dichiarato Kabila nel corso di una delle sue rarissime conferenze stampa. Senza indicare date precise, il presidente congolese ha detto che “il viaggio è previsto per la prossima settimana”.

Tappe principali di questa sua tournée sono le città di Kisangani, di Kindu e soprattutto di Bukavu, capoluogo del Nord Kivu caduto nel giugno scorso in mano a soldati congolesi dissidenti. Un’altra visita simbolica toccherà la città di Goma, ex feudo dell’ex movimente ribelle Rcd (Rassemblement congolais pour la démocratie) e principale centro urbano del distretto dell’Ituri, dove dal 1999 sono state uccise oltre 50.000 persone. Un distretto non ancora al riparo di turbolenze politiche e umanitarie visto che il 20 settembre scorso un attacco ha fatto registrare 16 morti.

Secondo molti esperti, il viaggio di Kabila è di estrema importanza per il processo di pacificazione e di riunificazione del Congo/Kinshasa, un Paese che con enormi difficoltà sta tentando di uscire da una guerra civile(1998-2003) che nell’est del territorio è costato la vita a 3 milioni di persone, senza contare i danni ai beni privati e alle infrastrutture.

Che questa tournée sia ad alto rischio lo prova il mistero che avvolge le date delle tappe che Kabila sarà chiamato a compiere, e il tipo di prevenzioni intraprese sul piano organizzativo. Una fonte diplomatica dell’Afp a Kinshasa ha evocato la possibilità che il governo – composto fra l’altro da ex membri dei movimenti ribelli – lo segua: “in questo modo, non si corre il rischio che l’aereo di Kabila venga abbattuto”.

La visita di Kabila in lembi territoriali da anni fuori controllo governativo è un “segnale che il presidente intende dare alle popolazioni civili congolesi che hanno saputo resistere alla guerra” ha detto il portavoce del capo di Stato congolese. Per poi aggiungere che “il viaggio si inserisce anche in prospettiva elettorale”. Entro giugno 2005, i congolesi saranno chiamati a votare nuovi rappresentanti locali, un nuovo parlamento nazionaole e un nuovo presidente della Repubblica.

Ma pari modo al caso burundese, l’establishment congolese deve affrontare numerosi ostacoli di natura logistica. “Per poter organizzare le elezioni, abbiamo bisongo di 285 milioni di dollari. Per ora purtroppo disponiamo solo metà di questa cifra” ha dichiarato Kabila. A favorire il presidente congolese è il fatto che le elezioni possono essere rinviati due volte di sei mesi.

“E’ un ipotesi che non mi piace” ha aggiunto Kabila, “ma non bisogna organizzare le elezioni per le elezioni”. Tra le condizioni imposte dalla Comunità internazionale per la tenuta delle elezioni è l’integrazione degli ex ribelli nell’esercito congolese. Un processo che per ora è solo allo stato embrionale.

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