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Congo: rabbia popolare contro esercito congolese

Vittime degli scontri tra forze dissidenti e l'esercito regolare congolese, la popolazione di Rutshuru, nel Nord-Kivu, chiede ai soldati congolesi la restituzione dei loro beni

di Joshua Massarenti

Il paradosso è ormai diventato fenomeno comune in Repubblica democratica del Congo. Succede che nella piccola città di Rutshuru, circa 70 km a nord di Goma, capoluogo del Nord-Kivu (est della Rdc), un eseercito regolare possa sconfiggere l’attacco di un gruppo ribelle e essere ogetto delle ire della popolazione locale. Così, dopo l’attacco sferrato da militari dissidenti delle Forze armate congolesi (Fardc) contro la quinta brigata integrata delle Fardc e successivamente respinto domenica scorsa da quest’ultima, una folla inferocita ha bloccato le vie d’uscita della città impedendo i veicoli del Battaglione Difesa di Gioma giunto pochi giorni fa a Rutshuru per respingere gli “assaillants” (assalitori, così vengono definiti i soldati dissidenti delle Fardc) di lasciare la città. Secondo quanto riferisce Radio Okapi sul suo sito internet (http://www.radiookapi.net), “gli abitanti di Rutshuru rimproverano ai militari di aver approfittato della loro assenza durante gli scontri per saccheggiare le loro case”. Di conseguenza, “chiedono l’immediata restituzione dei loro beni prima che i soldati lascino il centro di Rutshuru”. Intanto, a circa 75 km a ovest, nella località di Rwindi, “i dissidenti hanno respinto i militari del 53mo battaglione integrato dispiegato domenica sera scorsa”. C’è voluto l’intervento dei caschi blu indiani, con tanto di carro armato e elicottero da combattimento, per ripristinare l’ordine.


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