Mondo

Congo: missione di pace, effetto annuncio positivo

Sono cessati gli scontri più sanguinosi, afferma Aldo Ajello, inviato speciale dell'Unione Europea per la regione dei Grandi Laghi

di Gabriella Meroni

Il solo effetto annuncio dell’invio di una forza di pace europea ha prodotto in Congo l’arresto del processo di deterioramento nell’area di Bunia (nord est del paese), quella piu’ colpita dai massacri. Ad affermarlo e’ l’italiano Aldo Ajello, inviato speciale dell’Unione Europea per la regione dei Grandi Laghi, giunto a Bruxelles la notta scorsa direttamente dalla Repubblica Democratica del Congo. ”Quello che abbiamo potuto osservare – ha dichiarato Ajello – e’ una diminuzione degli scontri fra le milizie, mentre il presidente congolese Joseph Kabila ha preso un chiaro impegno ad arrivare a una conclusione dei negoziati di pace. E anche i paesi vicini (il riferimento e’ anzitutto a Uganda e Ruanda) si sono impegnati a cessare qualsiasi sostegno alle milizie sul campo”. Ajello ha sottolineato che la missione di pace avra’ un deterrente politico-giuridico molto importante: ”Adesso – ha spiegato l’alto rappresentante – sara’ possibile arrestare e processare quanti si siano macchiati di crimini contro l’umanita’ e di violazione dei diritti umani. Noi conosciamo bene i capi delle milizie, e siamo in grado di attribuire le responsabilita’ di eventuali atti di sangue, reagendo con la debita durezza”. Entro giugno – ha spiegato dal canto suo il generale francese Bruno Neveux, capo della forza di pace europea in Congo – ”sara’ chiaro il numero esatto di militari messi a disposizione dai vari paesi, entro fine luglio sara’ ultimato il dispiegamento nella regione di Bunia”. Un primo contingente, secondo le indicazione di Neveux, sara’ sul campo gia’ alla fine della settimana. Il generale non ha voluto invece dare dettagli sui paesi che effettivamente parteciperanno alla forza di pace, a parte quelli gia’ noti, Francia e Belgio per l’Ue, piu’ il Canada per i paesi terzi. ”Sugli altri – ha spiegato Neveux – dobbiamo aspettare la fine del processo decisionale interno”. Neveux ha concluso avvertendo che ”permangono dei rischi, ma la missione sara’ portata a buon fine”.


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