Mondo

Congo: le ricchezze dell’Ituri fanno gola a molti

Una scheda per capire cosa sta accadendo in una delle zone più insanguinate del pianeta

di Redazione

E’ grande come i confinanti Burundi e Ruanda messi insieme, ma le sue ricchezze sono enormemente superiori a quelle dei due paesi, ed i suoi abitanti circa un terzo. E’ l’Ituri, la regione del nord est della Repubblica Democratica del Congo – i cui giacimenti di oro, argento, diamanti e coltan (materiale raro, quanto strategico e fondamentale per le moderne apparecchiature elettroniche), e quelli di petrolio di cui si favoleggia molto, malgrado le smentite ufficiali – sono l’oggetto dei desideri di tutta la regione: Ruanda ed Uganda, in particolare, visto che per il momento il Burundi deve vedersela con la sua guerra civile. Tra i cinque ed i sei milioni di abitanti, nei cinque anni di guerra civile congolese ha avuto almeno 50.000 morti, ed oltre mezzo milione di profughi. Il dramma si e’ avvitato dalla fine di aprile, quando con gli accordi di pace, le truppe ugandesi e ruandesi che l’occupavano (spesso in contrasto tra loro: direttamente o attraverso i gruppi di guerriglia ad essi legati) si sono ritirati. A quel punto lo storico rancore interetnico tra i due principali gruppi della regione -Lendu, maggioritari, ed Hema- si e’ scatenato senza piu’ alcun freno. E’ stata un’orgia di violenze, una mattanza senza fine. Costellata da episodi particolarmente cruenti: strupri di massa, mutilazioni genitali e cannibalismo, sui quali la Corte Internazionale di giustizia ha gia’ aperto un dossier investigativo. Dall’inizio di giugno vi opera una forza militare internazionale comunitaria, la prima che svolga tali funzioni. Si tratta della missione Artemis: oltre 1.600 uomini, la meta’ dei quali francesi, come francese e’ il comando delle operazioni, che pero’ sono limitate al capoluogo Bunia. Tale missione- che finira’ il mandato a fine agosto – e’ stata utile, ma di certo non basta, come i combattimenti odierni ad una cinquantina di chilometri da Bunia dimostrano. E torna d’attualita’ il problema di mandare caschi blu’ dell’Onu, ma in numero sufficiente e con mandato ampio. La parola passa al Consiglio di Sicurezza. Il rischio e’ quello che collassi la faticosa pace raggiunta in Congo.


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