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Congo: la Monuc sul luogo del massacro

I 23 uccisi a nord di Bunia, in Ituri, erano in gran parte donne, anziani e bambini. Foto impietosa di un contingente Onu che non riesce nemmeno a disporsi sul territorio

di Benedetta Verrini

Dopo l’ennesimo massacro nella zona dell’Ituri, in Congo, che avrebbe provocato 23 morti, la missione Onu Monuc ha inviato sul posto una commissione d’inchiesta, civile e militare. Il gruppo è volato in elicottero a Kachele, teatro delle uccisioni, una località situata a un centinaio di chilometri a nord est di Bunia. La notizia, riportata dall’agenzia France Presse, aggiunge che gran parte delle vittime erano bambini, donne e persone anziane. Altre 32 persone, però, sarebbero state uccise e seppellite in tempi meno recenti. Si tratta del primo massacro di civili segnalato in Ituri da quando la Monuc ha preso il comando della forza europea Artemis, il primo settembre. Il coordinamento Onu avrebbe il mandato di normalizzare l’intero territorio dell’Ituri, ma il suo spiegamento permanente al di fuori di Bunia non è mai iniziato e potrebbe richiedere ancora almeno tre settimane. I caschi blu dovrebbero disporsi prima di tutto in altre due città: Fataki (120km a nord est di Bunia), teatro in giugno e agosto di uccisioni e saccheggi su larga scala, e Mahagi (240 Km a nord est di Bunia). La missione Onu in Ituri contava, i primi di ottobre, 3.361 caschi blu; alla fine, essa dovrebbe raggiungere un totale di 4.800 elementi.


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