Famiglia
Congo/Kishasa: arrestati sei caschi blu per pedofilia
L'Onu fa piazza pulita dopo le polemiche sollevate dai comportamenti dei caschi blu in Repubblica democratica del Congo
Sei soldati marocchini membri del contingente di pace delle Nazioni Unite nella Repubblica democratica del Congo sono stati arrestati con l’accusa di abusi sessuali su civili anche minorenni. Lo hanno reso noto le autorità marocchine citate dall’Adnkronos, precisando che anche il capo del contingente militare ed il suo vice sono stati sospesi dall’incarico.
Gli arresti, riporta la Bbc, sono avvenuti in seguito ad un’inchiesta dell’Onu, condotta dall’ufficio per il controllo interno (Oios), sulle continue denunce di violenze sessuali da parte dei peacekeeper su donne e ragazze minorenni. Secondo le accuse, i caschi blu hanno ‘comprato’ ragazzine 12-13enni per qualche uovo, una barretta di cioccolato o del pane. Sono state indagate in tutto 72 denunce a carico di membri militari e civili della missione, e sono stati trovati riscontri per almeno 27 casi che coinvolgono militari non solo marocchini, ma anche dal Pakistan, Nepal, Tunisia, Sud Africa ed Uruguay.
L’Onu non ha il potere di perseguire i peacekeeper sospettati, ma solo di rinviarli in patria per essere incriminati dalla magistratura locale. Per questo l’Organizzazione mondiale ha accolto con favore la decisione del Marocco di procedere agli arresti. Si spera, ha precisato un portavoce, questa azione serva di esempio alle altre nazioni che hanno fornito truppe alle missione di 13mila uomini, alla quale il Marocco partecipa con un contingente di 800 militari.
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