Formazione

Congo/Kinshasa: stupri di massa, una realtà agghiacciante

Appello di Medici senza frontiere che denuncia stupri di massa come pratica ricorrente della guerra in Ituri

di Joshua Massarenti

Stupri di massa su donne e bambini nella Repubblica Democratica del Congo sono ormai una realta’ agghiacciante: la denuncia arriva da Medici senza Frontiere (Msf), secondo cui ormai si puo’ parlare di “crimine contro l’umanita’”. L’organizzazione umanitaria internazionale ha rivolto un appello a tutti i militari schierati nella regione dell’Ituri, teatro da mesi di violenti scontri culminati, una settimana fa, nel massacro di 9 ‘caschi blu’ bengalesi e, pochi giorni piu’ tardi, nell’uccisione di una cinquantina di guerriglieri da parte delle truppe Onu: Msf ha chiesto la protezione delle decine di migliaia di civili congolesi in fuga dalle violenze.

I dati sono agghiaccianti: secondo Msf, dal giugno 2003, all’ospedale di Bunia, la capitale dell’Ituri, sono stati curate 2.567 vittime di stupri, d’eta’ variabile dai 4 mesi agli 80 anni. Ma il numero effettivo delle vittime potrebbe essere 50 volte piu’ alto, perche’ molte donne non denunciano la violenza subita, pur di nascondere l’orrore.

Il 77% circa degli abusi sono stati compiuti da due o piu’ aggressori, magari dinanzi ai famigliari. “All’ospedale di Bunia arrivano in continuazione persone con ferite da machete e che raccontano storie di massacri; e purtroppo temiamo che sia solo la punta dell’iceberg”, ha raccontato Roman Gillies, presidente di Mdf. E all’orrore non c’e’ fine. “Dobbiamo porre riparo ai danni fisici, ma per tutto il resto non possiamo fare granche'”, ha aggiunto, citando il caso di una quattordicenne, violentata da una decina di miliziani, con bastoni, pistole e coltelli. Di fronte alla crescenti violenze nell’Ituri, Mdf ha sospeso le sue attivita’ in 4 campi d’accoglienza, ma adesso sta considerando la possibilita’ di ritirarsi completamente dall’area.

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