Politica

Congo-Kinshasa/2: i volontari italiani sul fronte elettorale

35 volontari italiani parteciperanno in qualità di osservatori elettorali al secondo turno delle presidenziali congolesi

di Redazione

Mancano pochi giorni al secondo turno elettorale nella Repubblica democratica del Congo.
Sono le prime elezioni dopo l’indipendenza del 1960 e oltre 40 anni di dittatura e instabilità politica. Le prime dopo una guerra durata sette anni (1996/2003) che ha sconvolto il Paese, e causato 4 milioni di vittime, e tre anni di attesa. Tra gli osservatori che monitoreranno il processo elettorale, l’unico gruppo di volontari è formato da 35 italiani.

Dopo il primo turno dello scorso 30 luglio, che ha visto un’affluenza elevatissima, il 29 ottobre si decide il nome del prossimo presidente della Repubblica Democratica del Congo: i contendenti sono il presidente uscente Joseph Kabila figlio e Jean Pierre Bemba, già vice presidente. Nella stessa tornata si eleggono i membri delle assemblee provinciali.

Per monitorare le elezioni e garantire credibilità a livello internazionale, nel Paese saranno dispiegati un migliaio di osservatori internazionali, che vigileranno sul corretto svolgimento delle votazioni. Tra di loro, un gruppo di volontari italiani che ha risposto all’appello dell’associazione ?Beati i costruttori di pace?.

Si tratta dell’unico gruppo di osservatori internazionali partito dall’Italia, e l’unico formato da volontari che hanno autofinanziato il loro viaggio. Sono 35 persone, di età compresa tra i 24 e i 63 anni, provenienti da ogni parte del Paese.

Oggi, 26 ottobre, sono partiti a coppie per 14 differenti destinazioni, nel cuore della regione del Kivu, a Est della Repubblica Democratica del Congo. Torneranno solo dopo aver vigilato sul corretto svolgimento del voto e dello spoglio. Il rientro in Italia è previsto per il 3 novembre.

?L’Africa entra nel dibattito politico e nella cronaca solo nell’emergenza? spiega don Albino Bizzotto, presidente dell’Associazione che ha organizzato la missione. ?Le elezioni nella Repubblica Democratica del Congo invece sono un evento positivo. Il popolo congolese ci chiede di essere presenti, per poter ritrovare un ruolo politico a livello internazionale. I volontari devono esserci anche quando non si tratta di eventi negativi. E questa volta si tratta di un evento molto importante, che modificherà gli equilibri dell’intero Continente. È la prima volta che nella Rdc si fanno vere elezioni. Ne va della pace e della democrazia. Due motivi importanti per dare credibilità internazionale a quanto sta avvenendo e per una volta congratularsi con un popolo intero che si impegna per la nascita di un nuovo Stato?.

Perché nella regione del Kivu? ?Perché tutte le guerre del Congo sono iniziate da qui? spiega Lisa Clark, coordinatrice del progetto per l’Associazione. ?Anzi forse tutte le guerre dell’Africa centrale. Qui sono state maggiori le sofferenze delle ultime guerre. E perché qui a Bukavu la popolazione ha scelto di rifiutare la guerra e di portare avanti la resistenza non violenta. Da qui può partire la democrazia, primo passo verso una pace duratura?.

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