Famiglia

Congo: i ribelli ugandesi LRA rapiscono 90 bambini

La denuncia è di Unicef, che denuncia le violenze e chiede il rilascio immediato dei piccoli

di Benedetta Verrini

L’Unicef denuncia oggi il rapimento di 90 bambini da parte del Lord Resistance Army (LRA), gruppo ribelle ugandese, nel territorio di Dungu, nel nordest della Repubblica Democratica del Congo, lo scorso 17 settembre. Nel corso di attacchi simultanei ai villaggi di Kiliwa, Duru e Namibia, l’LRA ha rapito 50 bambini dalla scuola elementare di Kiliwa e altri 40 dalla scuola media di Duru. Si presume che i bambini siano stati portati nelle basi dell’LRA nascoste nella foresta.

“L’Unicef chiede il rilascio incondizionato dei bambini rapiti”, ha detto Julien Harneis, responsabile per le operazioni  sul campo nell’est della Repubblica Democratica del Congo. “Questi bambini sono stati presi con la forza dalle loro scuole e temiamo che ora saranno costretti a combattere o ad aiutare negli scontri, mettendo la vita a rischio”.

Oltre al rapimento di 90 bambini, almeno tre civili sono stati uccisi e vi sono stati centri sanitari saccheggiati e case date alle fiamme. A Kiliwa l’intero villaggio è stato completamente bruciato, con la sola eccezione del centro sanitario. La popolazione fuggita dal villaggio ha cominciato ad arrivare questa mattina nella città di Dungu.

In un comunicato stampa l’Unicef chiede il rilascio immediato e incondizionato di tutti i bambini rapiti dall’LRA e, a tutte le parti coinvolte, che sia assicurata la protezione di donne e bambini. L’Agenzia ricorda a tutte le parti coinvolte che il rapimento e utilizzo di bambini in gruppi armati è un crimine di guerra e un crimine contro l’umanità.

L’Unicef si sta coordinando con le altre organizzazioni umanitarie partner per rispondere all’emergenza. L’Agenzia Onu ha nella Repubblica Democratica del Congo la sua più vasta operazione umanitaria al mondo, e – insieme a una rete di organizzazioni partner – continua a rispondere ai bisogni di sfollati, ex rifugiati e comunità d’accoglienza, in particolare nel settore sanitario, nutrizionale, idrico e igienico-sanitario, dell’istruzione e della protezione dell’infanzia.


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