Mondo

Congo e Rwanda: domani si firma la pace

La cerimonia formale è prevista per le 15 locali a Pretoria. L'intesa potrebbe segnare la fine del sanguinoso conflitto in corso tra i due Paesi dal 1998.

di Daniela Romanello

Ormai non ci sono più dubbi: è prevista per domani, 30 luglio, alle ore 15 locali a Pretoria (Sudafrica) la firma formale dell?accordo che porta ormai il nome di questa città, tra i due governi della Repubblica Democratica del Congo e del Rwanda. Si tratta di un?intesa che potrebbe segnare una svolta storica nel sanguinoso conflitto che dal 1998 contrappone Kinshasa e Kigali, coinvolgendo numerose altre nazioni dello scacchiere africano. La conferma, anzi la garanzia che il documento approvato alcuni giorni fa verrà davvero firmato, è stata annunciata ieri in un comunicato dell’ufficio della presidenza del presidente sudafricano Thabo Mbeki. ?Per la prima volta ? si legge – esiste una volontà politica di applicare un accordo di pace che tenga conto delle preoccupazioni sulla sicurezza da parte del Rwanda e garantisca la sovranità della Repubblica democratica del Congo?. Il contenuto del documento rimane per molte parti ancora sconosciuto, ma qualcosa è trapelato circa il calendario della sua realizzazione. Non appena verrà firmato l?accordo, il governo di Kinshasa s’impegna a ?cessare immediatamente il suo sostegno ai combattenti ex-Far (Forze armate ruandesi) e alle milizie interahamwe?. Contestualmente, le due parti cesseranno ogni forma di ostilità. Nei 10 giorni successivi alla firma, il Rwanda dovrà inviare un piano dettagliato del ritiro del suo esercito dall?ex Zaire ed entro due settimane, la Missione Onu in Congo (Monuc) provvederà alla terza parte del suo mandato, che consiste nel disarmo volontario degli estremisti hutu. Stando al calendario dell?accordo di pace, la Monuc dispone di un mese di tempo dal giorno della firma dell’accordo per organizzare e rendere sicuri i punti di raggruppamento e di detenzione dei combattenti estremisti. Per quanto riguarda il disarmo e lo smantellamento delle milizie ex-Far e intershamwe, questo dovrà avvenire entro i 90 giorni successivi all?accordo, mentre il loro rimpatrio in Rwanda entro un mese dall?inizio dell’operazione. Uno dei punti decisivi del patto è il ritiro delle forze ruandesi dall?ex Zaire. Kigali dovrà iniziare a richiamare le proprie truppe a 45 giorni dalla firma e avrà un mese di tempo per terminare la smobilitazione. Tra i testimoni e ?garanti eccellenti? della cerimonia di domani mancherà il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, che sarà comunque rappresentato da un suo inviato speciale, secondo quanto ha precisato il comunicato. Il governo congolese aveva auspicato più volte la presenza personale di Annan, ma forse l’annullamento della cerimonia già prevista per la settimana scorsa ha impedito la sua partecipazione. Il massimo rappresentante dell?Onu ha assicurato comunque il proprio personale appoggio all’accordo e il sostegno di tutto il Consiglio di sicurezza. Secondo varie fonti diplomatiche e di stampa, a Kigali c’è ?impazienza? di firmare l’accordo, mentre a Kinshasa prevale una certa perplessità da parte di alcuni partiti politici e anche nella società civile, che aveva avanzato dubbi sulla reale possibilità di rintracciare i miliziani interahamwe ed ex-Far in un territorio così vasto come la zona orientale dell?ex Zaire. Secondo alcuni osservatori, inoltre, anche nel governo si rileva un certo disagio, nonostante ufficialmente si affermi senza mezzi termini la totale disponibilità a sottoscrivere l?intesa con il Rwanda.


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