Mondo

Congo: Due giornalisti sequestrati e picchiati

Nell'ambito di una vendetta personale

di Redazione

COMUNICATO – Reporters sans frontières protesta contro gli atti di estrema violenza di cui sono stati vittime Michel Mukebayi Nkoso e Sage-Fidèle Gayala Ngangu, rispettivamente direttore e caporedattore del giornale privato Congo News. I due giornalisti sono stati rapiti, sequestrati e selvaggiamente picchiati da dei militari che agivano su istigazione del figlio del generale Denis Kalume Numbi, meglio conosciuto con il soprannome di Nice. Quest?ultimo, il 5 giugno scorso, verso le ore 15, ha fatto irruzione in piena riunione di redazione del giornale. Alle rimostranze dei giornalisti che volevano esprimere tutto il loro disagio per quell?azione di disturbo, Nice ha reagito con violenza, arrivando a proferire, in quell?occasione, minacce di arresto e torture nei confronti dell?intera redazione e chiedendo subito dopo il rinforzo di cinque militari addetti alla protezione della residenza paterna. L’organizzazione internazionale per la difesa della libertà di stampa condanna fermamente questi odiosi attacchi, particolarmente inaccettabili per la violenza che li caratterizza. “Queste azioni sono rivelatrici del clima di insicurezza che regna nella Repubblica democratica del Congo, un paese dove i giornalisti esercitano la loro professione tra mille difficoltà, e spesso a rischio della loro incolumità fisica”, ha dichiarato Robert Ménard, segretario generale di Reporters sans frontières. “Siamo indignati nel vedere dei militari partecipare con tanta efferatezza a una vendetta personale “, ha aggiunto. Inoltre, con una lettera indirizzata al presidente della Repubblica, Reporters sans frontières ha chiesto alla massima carica del paese di vigilare affinché venga condotta in tutta indipendenza un?inchiesta per identificare e punire i responsabili di questi atti. I militari, (quattro di loro vestivano l?uniforme delle forze armate congolesi), se la sono presa ferocemente con Nkoso e Gayala Ngangu, rimproverando loro di “mancanza di rispetto nei confronti del figlio di un generale “. Dopo averli sequestrati con il ricorso alla violenza, i due giornalisti sono stati condotti manu militari davanti al dancing-club Ntemba, dove sono stati costretti a spogliarsi e poi violentemente picchiati e presi a calci per almeno una dozzina di minuti. In seguito, i giornalisti sono stati caricati con la forza su una jeep grigia dove hanno subìto un ulteriore pestaggio, per poi essere abbandonati davanti alla redazione del giornale. Infine, mentre Gayala Ngangu tornava a casa verso le ore 17, è stato nuovamente intercettato dagli stessi militari, comandati questa volta da un certo maggiore Kalume, che lo hanno di nuovo rinchiuso nel cofano della jeep e maltrattato durante il tragitto fino alla residenza del generale dove è stato oggetto di un nuovo pestaggio per mano di un certo “Demuto” e di altri militari. Ferito e sanguinante al naso e alla bocca, verso le 19 il giornalista è stato poi condotto dai militari-picchiatori al più vicino posto di polizia dove avrebbe dovuto sostenere, secondo i suoi torturatori che avevano provveduto a fotocopiare la sua tessera-stampa completa di domicilio personale, la tesi di essersi “fatto male a casa” e diffidandolo dal denunciare l?affaire di cui era stato vittima, salvo subire nuove e ancora più pesanti ritorsioni.


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