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Congedi: tutte le regole nel testo unico

Il decreto legislativo appena approvato dal governo riordina e armonizza oltre venti leggi per la famiglia

di Redazione

Mamme e papà avranno presto a disposizione un Testo Unico per districarsi nella materia dei congedi parentali. Il consiglio dei Ministri ha infatti approvato un decreto legislativo che, in attuazione dell?art. 15 della legge 53 del 2000, provvede a coordinare e armonizzare tutte le disposizioni in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità e consentire una più facile lettura della complessa normativa di settore. «È un provvedimento davvero importante, che ha l?obiettivo di rendere più fruibili e applicabili le leggi a tutela del rapporto tra genitori e figli», spiega la ministra per la Solidarietà sociale Livia Turco, che introduce a Vita gli elementi più interessanti. «Il Testo Unico appena approvato raccoglie e coordina le disposizioni di venti leggi diverse, alcune risalenti al dopoguerra, altre perse tra le pieghe della normativa comunitaria: rappresenta la risposta a una frammentazione che poteva creare anche problemi interpretativi», dice Livia Turco. «E diventa uno strumento facile da usare perché ordina ciascun tipo di congedo: gli interessati potranno consultare la disciplina relativa a quello di maternità, di paternità, parentale, per la cura dei figli, i permessi e i riposi». Il provvedimento, inoltre, non si limita a considerare la disciplina del lavoro dipendente, ma prende in esame anche quella del lavoro autonomo, delle libere professioni, delle collaborazioni coordinate e continuative, per arrivare fino agli assegni di maternità per le casalinghe e le lavoratrici atipiche e discontinue. Il congedo parentale può essere goduto da ciascun genitore per ogni figlio generato: si tratta di dieci mesi di permesso fino all?ottavo anno di età del bambino. «Da questo punto di vista abbiamo fatto un grosso lavoro sui vocaboli, alcuni decisamente superati», commenta la Turco. «Ad esempio il termine ?puerperio?, che non aveva più senso, visto che il congedo può essere goduto fino all?ottavo anno di età del figlio. Inoltre sono stati aggiunti puntuali riferimenti alla paternità, che prima mancavano. Il periodo di congedo, infatti, può essere goduto dalla madre come dal padre, o anche diviso tra i due, a seconda delle esigenze». I consulenti del ministero hanno armonizzato la materia anche attraverso un?opera interpretativa dei passaggi più ambigui: «L?interpretazione è stata, nei limiti del possibile, estensiva» continua la ministra. «È stato espressamente riconosciuto che il congedo parentale spetta per ogni figlio, pertanto chi ha avuto dei gemelli potrà godere di venti mesi di congedo. Lo stesso trattamento spetta in caso di adozione e di affidamento preadottivo, sia nazionale, sia internazionale. È stato messo in evidenza il divieto di lavoro notturno per la madre durante la gravidanza e il primo anno di età del figlio: una disposizione che rischiava di restare inosservata perché seminascosta in una legge comunitaria». Tra le altre importanti disposizioni, sono state precisate meglio le condizioni per fruire dei congedi per malattia dei figli, che dovranno essere certificate da un sanitario della Asl o dal medico convenzionato, ma in nessun caso sottoposte agli accertamenti previsti per la malattia del lavoratore; è stata richiamata (vedere box sotto) la disciplina che regola i permessi, i riposi e i congedi per i genitori di figli con handicap grave. «Tra pochi giorni questo provvedimento sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale e diventerà il testo normativo di riferimento per tutta la materia» conclude Livia Turco. «Ci auguriamo che da questo possano seguire un maggiore aggiornamento e consapevolezza, da parte di tutti i genitori, dei diritti che la legge mette loro a disposizione per la cura dei figli». Info: numero verde 800-024996


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