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Confindustria: no alla riforma

L’argomento principale per la Commissione consultiva per la cooperazione con i pvs di Confindustria che presiedo è il calo dell’Aps, l’aiuto pubblico allo sviluppo

di Paolo Manzo

«L?argomento principale per la Commissione consultiva per la cooperazione con i pvs di Confindustria che presiedo è il calo dell?Aps, l?aiuto pubblico allo sviluppo». Federico Grazioli si occupa di Sud del mondo dal 1966, quando diede vita ad Agriconsulting, società che esegue progetti per l?agricoltura in Europa dell?Est, Africa, America Latina e Asia. Vita lo ha intervistato. Vita: Oltre al calo delle risorse destinate alla cooperazione, qual è il problema che Confindustria vorrebbe veder risolto? Federico Grazioli: Il problema è che i pochi fondi disponibili sono distribuiti in gran parte al multilaterale, soprattutto alle agenzie e alle organizzazioni collegate all?Onu. Questi fondi non danno un ritorno evidente all?Italia, anche perché i costi di struttura Onu sono elevatissimi. Invece una crescita della cooperazione diretta, o bilaterale, migliorerebbe notevolmente l?immagine dell?Italia nei paesi beneficiari. Vita: Qual è la posizione di Confindustria sulla legge 49/87? Grazioli: Noi vogliamo che la legge sulla cooperazione internazionale resti così com?è, piuttosto saremmo d?accordo nel modificare o anche riscrivere tout court il regolamento attuativo della 49 per dare una maggiore operatività al nostro Aps. Vita: Lapo Pistelli, responsabile esteri della Margherita, ha detto che «l?Ulivo riformerà la legge sulla cooperazione in 24 mesi». Vi accusano d?essere stati filo centrosinistra in campagna elettorale ma sul tema la sua posizione è antitetica a quella dell?Unione… Grazioli: Noi abbiamo delle proposte che poi, con la discussione e il confronto, speriamo possano essere prese in considerazione. Tutto qui. Non è un problema di schieramenti politici. Vita: Favorevoli o contrari alla creazione di un?agenzia ad hoc? Grazioli: Contrari, perché nessuno meglio della Farnesina può individuare i paesi prioritari con cui fare cooperazione. Vita: Ong e imprese, un binomio anomalo che spesso si trova a contatto nei paesi che ricevono l?Aps. Che ne pensa? Grazioli: Che sono due forme diverse di fare cooperazione. Alle ong spetta fare più umanitario, alle imprese maggiori infrastrutture, per lasciare un segno tangibile nel paesi beneficiari.


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