Famiglia
Conferenza famiglia, ecco la road map
Piepaolo Donati illustra il nuovo Piano d'azione
Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia, ha presentato la prossima Conferenza nazionale della famiglia, che si terrà a Milano dall’8 al 10 novembre 2010. Il titolo scelto è «Famiglia: storia e futuro di tutti«. In quell’occasione verrà presentato e discusso il nuovo Piano d’azione per la famiglia.
«Se ne parla da decenni e non si è mai fatto», dice Pierpaolo Donati, docente di Sociologia all’università di Bologna e presidente del comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia. Sarà proprio quel comitato a elaborare il piano d’azione per la famiglia. Di cui Donati anticipa a Vita alcuni contenuti.
Vita: A che punto sono i lavori del comitato?
Donati: Siamo nel pieno della fase di preparazione. Lo scopo del nostro lavoro è giungere a un’ampia consultazione con tutte le forze culturali e sociali per capire quali sono le misure necessarie in Italia per il sostegno alla famiglia. Ora stiamo elaborando il documento che presenteremo a novembre.
Vita: Su quali argomenti si concentra il vostro lavoro?
Donati: Uno dei temi fondamentali è la fiscalità. Stiamo studiando proposte che vadano a vantaggio della famiglia, come ad esempio detrazioni e deduzioni, tenendo conto del fatto che si va verso il federalismo fiscale.
Vita: La riforma federalista potrà influenzare le politiche a sostegno della famiglia?
Donati: Ci sarà più libertà, ma anche più responsabilità. Certo, bisognerà fare attenzione affinché nell’applicare misure come l’addizionale Irpef, ad esempio, gli enti locali tengano conto della composizione del nucleo familiare. Ma il federalismo potrà essere un modo per tenere in maggior conto la dimensione familiare. A livello nazionale è molto più difficile agire su questi temi. Si pensi invece a realtà come Parma, Roma o Trento, dove sono già state introdotte forme di adeguamento alle esigenze della famiglia.
Vita: Perché queste politiche non trovano spazio a livello nazionale?
Donati: Il tema della famiglia non dà voti ai partiti politici. Si pensa che non paghi nel breve, perché è necessario un investimento nel lungo termine. Attendiamo da anni le riforme in questo campo: i politici parlano quasi tutti di famiglia, ma alla fine non si fa mai nulla. Lo dimostra la storia degli ultimi trent’anni.
Vita: Ma ora non teme che si creino disparità di trattamento tra le Regioni?
Donati: No, perché a livello locale l’influenza sulla famiglia è più chiara e immediata, inoltre così si tiene conto della differenza dei contesti locali. Sarà sufficiente che alcune amministrazioni assumano il ruolo di guida. Non ci saranno più disuguaglianze, in realtà si innescherà un processo di diffusione dell’innovazione, come diciamo noi sociologi. Certo ci sarà chi comincia per primo, ma poi sarà imitato e alla lunga tutti ne trarranno beneficio.
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