Famiglia

Conferenza di Monterrey: i dubbi di Mani Tese

Perplessità sulla conferenza "Finanza per lo sviluppo" sono state sollevate dalla ong italiana

di Emanuela Citterio

Si è concluso venerdì scorso, presso la sede delle Nazioni Unite di New York, l’ultimo negoziato preparatorio della Conferenza mondiale “Finanza e Sviluppo” che si terrà in Messico, a Monterrey, dal 18 al 22 marzo 2002. Mani Tese, una delle ong che ha partecipato all’incontro e che segue da due anni il processo, denuncia in un comunicato la voluta eliminazione dal testo negoziale di temi e proposte ritenute fondamentali. “La società civile mondiale” dice il comunicato “aveva accolto con entusiasmo la convocazione di questa Conferenza che, se da un lato aveva come obiettivo quello di aumentare le risorse per finanziare lo sviluppo, dall’altro doveva affrontare quei nodi del sistema economico e finanziario internazionale che impediscono ai singoli Paesi la realizzazione di efficaci politiche di sviluppo e di lotta alla povertà”. “Ci riferiamo a questioni come il debito” continuano i responsabili di Mani Tese, “non solo in termini di cancellazione del debito dei Paesi più poveri, ma anche di soluzione del problema per i Paesi a medio reddito. Alla prevenzione delle crisi finanziarie che continuano a devastare le economie nazionali, come ci mostra il dramma dell’Argentina. Ad una vera riforma del commercio internazionale che sani l’attuale asimmetria a vantaggio dei paesi industrializzati. La volatilità dei mercati finanziari e l’incremento delle transazioni di natura speculativa”. Secondo Mani Tese, il testo preparatorio, messo a punto dalla Commissione coordinata dal già Presidente del Messico Ernesto Zedillo “affrontava questi problemi, evidenziando i punti deboli dell’attuale architettura finanziaria internazionale e l’inadeguatezza delle Istituzioni Finanziarie Internazionali (le istituzioni di Bretton Woods) nel garantire la stabilità economica e finanziaria. Inoltre avanzava proposte concrete, come tassazioni globali per finanziare gli impegni che i Governi hanno sottoscritto durante le Conferenze ONU degli anni ‘90 e ribadito nella Dichiarazione del Millennio. Alla luce dell’eliminazione di tutti i paragrafi che affrontavano queste questioni e contenevano queste proposte, Mani Tese assieme alle altre ONG che seguono l’evento, esprime la propria preoccupazione e la propria ferma disapprovazione verso un negoziato che rischia di essere un evento pieno di belle parole, ma vuoto di serie iniziative”. Mani Tese ha annunciato che ribadirà questa posizione e rilancerà i veri temi della Conferenza a Porto Alegre, dove si svolgerà un seminario su “Finanza e Sviluppo” , organizzato dalla rete internazionale del Social Watch, di cui Mani Tese è il rappresentante per l’Italia.


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