«In merito alle importanti misure ideate dal ministro Tremonti, si sente dire che i provvedimenti varati dal governo, a partire dal caso Parmalat, dissuaderebbero gli investimenti stranieri in Italia. L’obiezione non è pertinente. L’operazione francese su Parmalat non punta a investire in Italia, ma solo a impadronirsi di un marchio col quale veicolare prodotti non italiani, rendendolo strumento di interessi non italiani. Dobbiamo saper distinguere tra investimenti che portano ricchezza e occupazione in Italia da operazioni che vogliono portarne via occupazione e ricchezza. Se non operiamo questa distinzione recitiamo luoghi comuni del culto del mercato, mentre si allontana la prospettiva di sviluppo del sistema Italia».
Così Luigi Marino, presidente di Confcooperative interviene in merito al dibattito in corso sul decreto antiscalate varato dall’ultimo Consiglio dei ministri.
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