Cultura

Condono: la Toscana dichiara guerra al Governo

Secondo il presidente Martini "nella nostra regione il decreto governativo è inapplicabile"

di Stefano Arduini

La Regione Toscana prova a dare ”scacco” in due mosse al governo Berlusconi: la giunta guidata da Claudio Martini ha approvato oggi una legge che rende inapplicabile nel suo territorio il condono edilizio e si appresta ad impugnare il decreto davanti alla Corte Costituzionale sulla base delle competenze in materia di governo del territorio attribuite alle Regioni dalla riforma del Titolo 5 della Costituzione. Il presidente Martini, illustrando la legge approvata oggi dalla sua giunta, ha spiegato che ”il condono edilizio in Toscana e’ arrivato troppo tardi perche’ la Regione, unica in Italia, ha gia’ una legge, approvata dal consiglio regionale nel luglio scorso ed entrata in vigore il 5 agosto che da’ attuazione al testo unico del governo in materia edilizia”. ”Il decreto del Governo sul condono infatti – ha spiegato Martini – afferma il potere dello Stato di intervenire in materia solo ‘nelle more’ dell’adeguamento della disciplina regionale al testo unico sull’edilizia approvato nel giugno 2001, ma in Toscana non esiste alcuna situazione di mora perche’ l’adeguamento e’ gia’ stato fatto ed e’ in vigore dall’agosto scorso; quindi le norme sul condono contenute nel decreto governativo qui sono inapplicabili”.

In conclusione, in Toscana i sindaci potranno ingiungere ai cittadini di abbattere costruzioni considerate abusive secondo la normativa regionale e far pagare sanzioni ai cittadini per opere fatte senza denuncia di inizio lavori. Il condono avra’ efficacia in Toscana solo per quanto riguarda le responsabilita’ penali collegate ad abusi edilizi che saranno cancellate dalla normativa nazionale.

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